(Leggo)Sempre più lontano. O - come dice Fiorentino - «sempre più complicato». Il progetto per la costruzione dello stadio di proprietà della Roma a Tor di Valle rischia di restare per molto tempo nella cassaforte degli uffici di Pallotta a New York. A spiegarlo è stato lo stesso Fiorentino, vice dg UniCredit e vice presidente della Roma: «In assenza di un quadro normativo di supporto il progetto diventa complicato. In questo momento, almeno per quanto ci riguarda, non è in agenda e non abbiamo mai fatto alcuna valutazione. A frenare il progetto è evidentemente il finanziamento e la sostenibilità per il peso finanziario dell’operazione».
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Fiorentino: “Lo stadio? Non è in agenda”
(Leggo) Sempre più lontano. O – come dice Fiorentino – «sempre più complicato».
Poi Fiorentino aggiunge che «se le Olimpiadi nel 2024 aiuteranno il settore, la cosa potrà essere rivista». Tutto fermo, quindi, come denunciato da Leggo lunedì scorso. Alla faccia della dead line tracciata dalla Roma nelle scorse settimane (fine agosto - primi di settembre presentazione del progetto al sindaco Marino). Fiorentino si dice comunque soddisfatto dell’investimento: «Siamo soci di minoranza felici e guardiamo all’asset Roma con un sentimento molto diverso rispetto a due anni fa». (F.Bal.)
C’è chi comincia a non credere più al sogno stadio. Riceviamo e pubblichiamo la lettera del signor Luigi Castagnone che, ricordando l’allagamento dell’ippodromo di Tor di Valle inonadato dal Tevere in piena il 26 dicembre del ’59, giorno dell’inaugurazione, dice: «Immaginiamo che su quel terreno argilloso lo stadio della Roma faccia la fine della Torre di Pisa; poi immaginiamo le risate dei laziali (e non solo) quando vedranno i romanisti costretti a giocare a pallone con le pinne; poi immaginiamo pure che lo stadio della Roma si faccia davvero a Tor di Valle... Che fantasia!»
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