L’infastidito, il disorientato, il redarguito. Nella Roma che batte il Verona e avvicina la qualificazione all’Europa League, ci sono tre generazioni calcistiche che vivono momenti differenti: Edin Dzeko, Lorenzo Pellegrini e Nicolò Zaniolo, scrive Piergiorgio Bruni su Leggo.
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Zaniolo-Fonseca alla resa dei conti?
Ieri faccia a faccia tra tecnico e giocatore
Il bosniaco, tornato al gol dopo 5 partite e nonostante la solita buona prova, in determinati momenti della partita è apparso nervoso e stranamente impreciso sotto porta. Il tutto arricchito da qualche sbuffata un po’ troppo plateale verso alcuni compagni.
Cose di campo che, tuttavia, hanno fatto raddrizzare di nuovo le antenne ai tifosi, consapevoli di quanto il numero 9 giallorosso sia sempre ambito dall’Inter. Discorso a parte, invece, per Pellegrini. Quello che fino a poco tempo fa, per tutti, era “Il Magnifico” ora sembra prigioniero di sé stesso. Vittima e carnefice allo stesso tempo, come un dannato che deve sempre fare la giocata più difficile per dimostrare il proprio (enorme) valore e ricordare a tutti che pure lui è nato nella capitale.
Come Francesco Totti e Daniele De Rossi. Romani, romanisti e capitani che rappresentano un modello da seguire, non da emulare per forza. Infine, c’è Zaniolo. Giovane, forte ma che ogni tanto dimentica di fare i compiti. La mezzora contro l’Hellas, il battibecco con Mancini, la tirata di orecchie di Paulo Fonseca davanti alle telecamere, paradossalmente, lo hanno restituito a una dimensione più adeguata alla sua anagrafe.
Ieri, c’è stato il chiarimento tra allenatore e giocatore: perché ogni tanto, bisogna riportare con i piedi per terra chi umanamente tende alle nuvole.
E una sua esclusione domenica (ore 21.45) all’Olimpico contro l’Inter non è da escludere: è capitato anche a Under e Kluivert. Tuttavia, a prescindere dalle scelte, serviranno compattezza e pragmatismo per concludere dignitosamente il campionato e, dal 6 agosto, fare all in sull’Europa. E lì, non ci dovranno più essere musini, smarrimenti e indolenza. Che si parli di mercato o cessione del club.
Intanto, sempre ieri, l’ad Fienga e il medico Manara sono stati sentiti dalla Procura Federale dopo l’esposto presentato dal Napoli per il presunto mancato “distanziamento sociale” sulla panchina giallorossa durante la recente sfida al San Paolo.
Infine, la Roma ha risolto il contratto con la Nike: il brand, però, continuerà a fornire materiale tecnico anche nella prossima stagione. Per il futuro: Macron, New Balance o Under Armour.
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