Tra Torino e Tirana. È lunga quasi 1200 km la strada che può portare la Roma in Europa League, scrive Francesco Balzani su Leggo. Basta vincere una delle due partite che restano, con ovvia e fisiologica precedenza alla finale con il Feyenoord che oltre al piazzamento porterebbe un trofeo internazionale in Italia dopo 12 anni.
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Tra Torino e Tirana doppia finale da vincere
Basta vincere una delle due partite che restano, con ovvia e fisiologica precedenza alla finale con il Feyenoord che oltre al piazzamento porterebbe un trofeo internazionale in Italia dopo 12 anni
Mourinho - che alzò proprio quella Champions con l'Inter nel 2010 - dovrà dosare le forze in questa settimana di fuoco, ma sa che potrà contare fino a un certo punto sugli uomini della panchina.
Con il Toro venerdì tornerà Zaniolo che a sorpresa potrebbe sedersi in panchina a Tirana soprattutto se dovesse recuperare Mkhitaryan. In caso di rientro dell'armeno in coppa, infatti, potrebbe rivedersi lo schieramento anti-Lazio.
Contro i granata staffette per i 4 imprescindibili: Smalling, Cristante, Pellegrini ed Abraham (ieri in visita ai Musei Vaticani). A sinistra potrebbe toccare di nuovo a Spinazzola. Turnover ma non troppo quindi perché chiudere il discorso Europa venerdì notte permetterebbe alla Roma di affrontare con più convinzione e meno stress la trasferta in Albania.
Sperando di non dover fare ancora i conti con i pali: con 19 la Roma è quella che ne ha colpiti di più in A insieme al Napoli. Oggi a Trigoria Mou parlerà alla stampa, nel frattempo si guarda anche al futuro. La pista Dybala resta percorribile anche se con molti ostacoli dovuto soprattutto alla voglia di Champions dell'argentino. Meno ostica la via che porta a Matic. Mourinho lo stima e lo vorrebbe a Roma dopo aver vinto di tutto tra Chelsea e Manchester United.
Il serbo si libererà a zero ma pretende un premio alla firma oltre a un contratto da 5,5 milioni attutito però dal Decreto Crescita. La Roma riflette ma il nome è decisamente caldo.
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