"Siamo una famiglia" Lo ripete spesso Tiago Pinto a voler rimarcare che i problemi di convivenza sono normali in ogni squadra, scrive Francesco Balzani su Leggo. Il gm portoghese, nella conferenza di fine mercato, non poteva ignorare la questione Dzeko che ha vissuto ieri il confronto tra il bomber e Fonseca a pochi giorni dalla sfida alla Juve. Un colloquio positivo, una tregua fino a fine stagione.
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Tiago Pinto guarda oltre: i rinnovi di Pellegrini e Miki
Tregua tra Fonseca e Dzeko. Il gm: "Siamo una famiglia"
Tutto risolto? No, perché la fascia da capitano resta a Pellegrini. "Un club deve reggersi su disciplina e norme, in questo momento Edin non è il nostro capitano. In futuro si vedrà", ha ammesso Pinto.
"Nel mondo del calcio i club vivono con le dinamiche delle famiglie e nelle famiglie esistono i problemi, quando vengono risolti se ne esce più forti. Edin è una persona con un carattere forte che ha scritto pagine importanti qui. Esattamente come Fonseca, il leader del nostro progetto a cui abbiamo affidato il nostro futuro immediato e a medio termine. Il bene della Roma è più importante degli interessi reciproci. Smentisco tutte le voci che mi hanno voluto a colloquio con altri allenatori. Con Paulo lavoriamo per il presente e il futuro". Quest'ultimo dipenderà dai risultati.
Ottimismo sui rinnovi di Pellegrini e Mkhitaryan: "Lorenzo incarna i nostri ideali, a breve risolveremo. Miki ci ha detto che qui è felice, non credo ci siano problemi. L'arrivo di un ds? Lo escludo, ma rafforzeremo alcuni settori". Poi Pinto passa ad analizzare il suo primo mercato italiano: "In entrata siamo riusciti a portare un azzurro come El Shaarawy e Reyonolds cercato da molti club. In uscita non siamo riusciti a piazzare chi giocava meno. E questo non mi lascia soddisfatto". Il riferimento è a Fazio e Santon.
Infine sullo scambio saltato Sanchez-Dzeko: "Tutto quello che ha detto Marotta è vero. Ho incontrato Ausilio, ma una trattativa vera e propria non è mai iniziata. Siamo disposti a fare degli investimenti. Non conta la quantità dei soldi spesi, ma la qualità del denaro investito".
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