rassegna stampa roma

Stop al progetto Tor di Valle

Stadio della Roma, no del Comune: «Carenze sulla sicurezza». Ma poi: «Andiamo avanti». Ora è corsa contro il tempo per le modifiche, entro il 3 marzo serve la variante urbanistica

Redazione

Il Comune boccia il progetto del nuovo stadio della Roma. E questa volta lo fa nero su bianco. Nel parere unico di sei pagine che i tecnici del Campidoglio hanno notificato alla Regione. Il documento è arrivato ieri mattina negli uffici di via Cristoforo Colombo: «Parere non favorevole». Ma poi in serata la rettifica: «C'è la volontà di andare avanti - specificano dal Campidoglio - per questo abbiamo chiesto una proroga di 30 giorni. C'è una lista di temi da affrontare». A sole 48 ore dalla proroga di un mese richiesta e ottenuta nell'ultima riunione della conferenza dei servizi, l'amministrazione pentastellata segna un altro stop al maxi-progetto di Tor Di Valle. Doppio in realtà, dopo quello arrivato dalla Città Metropolitana sempre a guida M5S.

Diversi i motivi: criticità sulla sicurezza della circolazione e idraulica, parcheggi carenti, tronchi di scambio troppo corti. Il parere riprende anche l'obiezione idrogeologica' che il dipartimento dell'assessore Paolo Berdini aveva inviato due giorni fa all'Autorità di Bacino, prescrivendo «la ridefinizione del perimetro delle zone». E sottolinea carenza di documenti. «Dall'esame della documentazione è emerso che il progetto definitivo in questione risulta non idoneo». E poi: «Ci sono tutti i margini per concludere positivamente la procedura».

Il Comune lascia dunque aperto uno spiraglio. Ma i tempi potrebbero non coincidere con la tempistica della Conferenza dei servizi prevista per il prossimo 3 marzo. Per convincere il Comune a cambiare idea, infatti, l'elenco delle modifiche è lungo: adeguare i livelli di sicurezza stradale, veicolare e pedonale, adeguare i «livelli di servizio» delle infrastrutture stradali, quindi rotatorie, intersezioni, svincoli, rampe, accessi e svincoli dai parcheggi, completare la documentazione.

Non solo. Entro il 3 marzo era stato stabilito in Conferenza dei servizi - il Comune dovrà completare la procedura di variante urbanistica e approvare lo schema di convenzione. Un mese dunque perché il dossier sia vagliato dalla giunta per poi ottenere il via libera dell'assemblea capitolina. Difficile. Ma il club giallorosso resta fiducioso: «Il parere unico sul progetto - spiegano fonti vicine ai proponenti del progetto - è un documento di natura amministrativa e non costituisce posizione politica».

(A.Sacconi)