Una serie negativa da interrompere per difendere il secondo posto che è «il vero obiettivo della Roma», come dice Garcia. Niente testa a Fiorentina e Europa League quindi. Stasera contro la Samp la Roma proverà a tornare a una vittoria casalinga che manca dal 30 novembre (4-2 all’Inter). Un’astinenza enorme per una squadra che voleva vincere lo scudetto. «Se vediamo tutte le partite del 2015 però la squadra ha fatto sempre cose interessanti - ha puntualizzato il tecnico - Non per tutta la partita e non con continuità, ma spesso siamo andati in svantaggio e siamo riusciti a rimontare. Vuol dire che c’è una mentalità di ferro e una coesione forte. Ovviamente ora bisogna tornare alla vittoria nel nostro stadio. Penso che tutte le strisce, positive o negative, abbiano sempre una fine. Intendo mettere in campo una squadra per vincere senza pensare nemmeno per un secondo a giovedì». Poi una carezza a De Rossi martellato dalla piazza in questi giorni dopo l’errore di Firenze: «Daniele è uno dei vostri migliori giocatori, ha più di 100 partite in azzurro, è ancora giovane. Ha sbagliato un passaggio e si è infortunato in quell’azione (distorsione alla caviglia, ndr) ma succede. Ai miei occhi non cambia, sarà utile nel futuro e non parlo solo di questa stagione». Infine la questione Nainggolan. Le frasi del belga nel post-Fiorentina («Se tutti e 11 diamo il massimo si vede la vera Roma») hanno lasciato il segno e aperto i sondaggi sui presunti destinatari del messaggio. «Hanno fatto discutere solo un pochino? », ironizza Garcia, che poi dà spettacolo citando un tormentone di Alice nel Paese delle meraviglie: «È il compleanno di qualcuno di voi oggi? No? Allora vi auguro un buon non compleanno. Quella di Nainggolan è una non-vicenda, allo stesso modo». Radja, squalificato, non sarà presente contro la Samp di Mihajlovic. Il serbo ieri non si è nascosto: «Non faremo le vittime, andiamo a Roma per vincere. Io cuore giallorosso? No, sono più attaccato alla Lazio».
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«Stavolta vinciamo»
Garcia: tutte le serie, sia positive sia negative, sono destinate a finire
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