rassegna stampa roma

Sì alle celle negli stadi

(Leggo – F.Pasqualetti) Celle negli stadi, Daspo alla polacca (con sanzioni fino a 8 anni per i recidivi) e forze di polizia pagate (al 70%) dalle società di calcio.

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(Leggo - F.Pasqualetti)Celle negli stadi, Daspo alla polacca (con sanzioni fino a 8 anni per i recidivi) e forze di polizia pagate (al 70%) dalle società di calcio. È una vera rivoluzione quella che il ministro dell’Interno si appresta a varare per mettere fine alla violenza negli stadi. Le parole di Angelino Alfano di ieri sono infatti inappellabili: «Ci riprendiamo il calcio».

Le immagini della finale di Coppa Italia, d’altronde, hanno messo in cattiva luce il nostro Paese agli occhi del mondo intero e serviva uno scatto di reni come mai. Il primo passo è stato già fatto ieri: Daspo di 5 anni per Genny ’a carogna e denuncia per istigazione a delinquere.

Ad annunciare la misura per il tifoso che indossò una maglia con scritto “Speziale libero” (riferimento all’uomo condannato per l’uccisione dell’agente Filippo Raciti) è stato il ministro dell’Interno, Angelino Alfano. Un altro Daspo è stato notificato aMassimiliano Mantice (il ragazzo sovrappeso che con Gennaro De Tommaso si era arrampicato sulla cancellata della curva Nord), della durata di tre anni. E per rincarare la dose il Viminale ha vietato ai tifosi napoletani di indossare la maglietta pro-Speziale: i supporter partenopei avevano annunciato di voler entrare ieri sera nello stadio con la t-shirt incriminata. «Chi la mette sarà daspato e la partita verrà interrotta». Una minaccia che ha funzionato. Ma torniamo alle misure (annunciate oggi e ratificate dal Consiglio dei ministri venerdì 16 maggio).

Il Viminale punterà su vari modelli: quello inglese, ad esempio, per la gestione dell’ordine pubblico all’interno degli impianti. In ogni stadio arriveranno le celle di sicurezza: spazi dove chiudere i facinorosi in attesa del processo per direttissima. Una manovra che non sarà di difficile applicazione: all’Olimpico di Roma, ad esempio, così come al San Siro di Milano già esistono spazi facilmente adattabili a mini-carceri (erano state realizzate nel ’90 proprio sulla falsa riga delmodello Thatcher).

Per il Daspo si punterà dritto alla Polonia: per i recidivi di reati di stadio la durata sarà di 8 anni e andrà a colpire la logica del branco. Come accadde durante Legia Varsavia-Lazio al gruppo di 20 persone finito in carcere nonostante solo due avessero lanciato sassi e bottiglie. Altro punto sarà il pagamento per le società di calcio delle forze dell’Ordine: il 70% sarà a carico dei club che, se vogliono, possono rinunciare alla sorveglianza di polizia e carabinieri: in caso di incidenti, però, arriveranno multe da 500mila a 7 milioni di euro. Ma Lotito, presidente della Lazio, protesta: «Dobbiamo pagare per la sicurezza? Allora ci facciano realizzare gli stadi di proprietà». Ma ci sono novità anche sulla ricostruzione dell’agguato a Tor di Quinto: sarebbero infatti almeno una trentina gli ultrà di fede romanista che hanno partecipato al pestaggio e agli spari: con il risultato che diventa difficile attribuire responsabilità personali. Lo stub ha parzialmente scagionato De Santis anche se per i pm avrebbe sparato lui a Ciro Esposito.