Prima la paura, poi la rabbia (in dieci uomini) e un distacco (di nove punti) che resta invariato in vetta e difficilmente potrà essere colmato dalla Roma. Anche se in Curva Sud campeggiava lo striscione “No al pareggio”, questo sesto X di fila casalingo in fondo può andare bene a Garcia, che allunga a +4 sul Napoli e conquista il suo primo punto in carriera contro i bianconeri. Insomma non c’è stata la svolta, ma nemmeno il tracollo. «Non abbiamo giocato per un pareggio - ha risposto il francese - ma quando arrivano cose un po’ negative attorno alla squadra è normale prendere meno rischi e giocare con meno fiducia, ma la reazione della Roma in 10 è stata eccezionale e nell’ultima mezz’ora avremmo meritato la vittoria. Questa squadra è viva e ha giocato con carattere. Queste partite così tattiche si sbloccano coi calci piazzati, e così è stato. Bisognava manovrare di più e accelerare più sulle fasce. Dovevamo rischiare di più. Scudetto? Restano 13 partite da giocare, ripeto dobbiamo difendere il secondo posto come oggi. È l’unico modo per provare ad attaccare il primo posto». Il tecnico ha tenuto fuori a sorpresa Nainggolan e nel primo tempo si è visto tanto sterile possesso palla contro una Juve in attesa, brava a tappare tutti i varchi. L’unico vero pericolo è arrivato da Manolas che ha rischiato l’autogol con un retropassaggio finito fuori di un soffio. La Roma è sembrata impotente e a fine primo tempo è scoppiata la polemica. Non se le sono mandati a dire, infatti, De Sanctis e Manolas. La discussione iniziata in campo è stata arginata da Keita, Torosidis e dal preparatore dei portieri Nanni, ma è continuata in maniera molto animata nel tunnel e poi negli spogliatoi. Tema: la gestione della palla in difesa. Forse non a caso la Roma è tornata sul campo in piena confusione e solo il gol capolavoro di Tevez su una punizione causata da Torosidis (espulso nell’occasione, salterà il Chievo così come Mbiwa) ha svegliato i giallorossi. Merito anche dei cambi, su tutti quello di Florenzi che ha pennellato per la testa di Keita il gol del pareggio ristabilendo le distanze tra le due squadre. Il maliano non è affatto contento: «Abbiamo fatto poco nonostante il doppio sforzo.dopo il rosso di Torosidis. Dovevamo prendere i tre punti, sono molto deluso. La differenza con la Juve è la fiducia. Loro vincono da molti anni e hanno una tranquillità che noi non abbiamo. A volte giochiamo al 200%, e non sempre si può fare perché poi non ce la facciamo anche se stasera non si sono visti i 9 punti di distanza ». Il finale di nervi si è giocato in una bolgia (immancabile purtroppo il coro contro Pessotto), e il fischio finale di Orsato non è stato accompagnato né da fischi né da applausi.
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Roma, questa volta il pari è d’oro
Sesto pari casalingo di fila, ma subisce in 10 il gol di Tevez, reagisce e fa 1-1 con Keita
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