Una notte di quelle che racconti a lungo, che non ti fanno dormire per l'adrenalina, scrive Francesco Balzani su Leggo. Una notte che porta la Roma per la quarta volta in sei anni in una semifinale europea al termine di una gara folle, lunghissima e bellissima. Niente rivincita per il Feyenoord che a 2' dalla fine pensava di aver vendicato Tirana, senza fare i conti con Dybala. La Joya, tenuta sapientemente in ammollo da Mourinho, ha regalato la magia del 2-1 dopo che la Roma si era fatta agguantare sul pareggio. Giravolta, colpo al volo e rete che si gonfia.
Leggo
Roma, euro-rimonta super: 4-1 al Feyenoord. E’ in semifinale
A sbloccare un Olimpico da brividi ci aveva pensato Spinazzola dopo un primo tempo di sofferenza. Il muro eretto da Smalling sembrava reggere, ma l'infortunio dell'inglese ha guastato i piani di Mou costretto a schiacciare Celik in difesa. A 10' dalla fine è arrivato così il gol di Paixao che ha gelato lo stadio con tanto di due pali colpiti da Ibanez e Pellegrini, quattro in totale se contiamo anche la gara d'andata. Sembrava un film già visto. Poi Dybala ha deciso di cambiare il copione. Squadre ai supplementari dove la Roma ha dimostrato sin da subito la voglia di chiuderla prima dei rigori. Al 101' ecco la palla giusta: ancora un'azione magistrale di Pellegrini, Abraham vede El Shaarawy che bacia la porta. Gli olandesi sono tramortiti. E la Roma si prende il poker. A chiudere in cassaforte la semifinale (contro il Bayer Leverkusen) ci ha pensato proprio Pellegrini di tap-in dopo un tiro di Abraham respinto da Bijlow. Nel racconto del match anche i due rossi a Foti (con tanto di accenno di rissa) e Gimenez per un fallo killer su Mancini sul gong. Esulta Mourinho a fine partita prima sotto la tribuna poi verso la curva. Esultano i 67 mila giocatori di una partita infinita. Tra loro anche Totti e De Rossi, uno al fianco dell'altro. La Roma raggiunge Juve, Milan, Inter e Fiorentina in un cielo stellato di italiane e con la possibilità di una finale tutta nostrana. E lo fa con il marchio dello Special One, il re di coppe. Il re dell'Olimpico.
© RIPRODUZIONE RISERVATA