rassegna stampa roma

Roma, difesa brasiliana

Addio ai greci, per il prossimo anno Bruno Peres , Adriano e Castan. Questione portiere: Handanovic non è così sicuro. Sabatini non molla Neto

Francesco Balzani

Dal sirtaki al samba. La difesa della Roma - composta da tre quarti di difensori greci e che spesso ha ballato negli ultimi mesi - cambia musica e dal prossimo anno tornerà a colorarsi di verdeoro, i colori del Brasile. In questa prima fase di ricostruzione il primo mattone dovrebbe essere Bruno Peres del Torino, cercato già a gennaio e voglioso di lasciare i granata dopo alcuni screzi con Ventura (esclusione dalla lista Uefa su tutti). Il terzino destro in realtà è un vecchio pallino di Sabatini che due anni fa fu a un passo dall’accordo col Santos poi sfumato a causa di problemi con gli intermediari. Stavolta ci siamo anche perché i continui acciacchi di Maicon (richiesto in Brasile e Usa) potrebbero portare a una risoluzione consensuale. La Roma ha già trovato l’accordo con l’agente di Peres (in tribuna a Roma-Samp), ora bisogna far ridere il Torino: 7 milioni più Viviani e Torosidis la possibile offerta.

L’altro nome a destra è quello di Johnson, ma l’interesse del Barça sta facendo cambiare idea all’inglese. Proprio da Barcellona potrebbe arri-vare l’altro brasiliano Adriano (solo 8 presenze in Liga quest’anno) che rimpiazzerebbe Cholevas sulla sinistra. Al centro tornerà Castan al fianco dell’ultimo greco Manolas, che però dovrà giocarsi il posto con Romagnoli. A parlare portoghese potrebbe essere anche il portiere. Nonostante le voci diano Handanovica un passo dai giallorossi (ma lo sloveno non con-vince pienamente Sabatini) c’è da registrare un ritorno di fiamma per Neto. Il portiere della Fiorentina si era già accordato con la Juve, e la Roma non si era voluta intromettere per non fare uno sgarbo ai viola. Buffon però non ne vuole sapere di smettere e Neto non sarebbe entusiasta di passare una o due stagioni in panchina soprattutto dopo aver saputo dell’interesse del Psg. Potrebbe approfittarne proprio la Roma scegliendo due vie: prendendosi Sirigu in uscita da Parigi o buttandosi di nuovo sul brasiliano