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Roma, Champions decisiva: se va male stavolta si cambia

LaPresse

La fiducia di squadra e società nei confronti del tecnico è ormai ai minimi termini. Ipotesi Panucci come traghettatore

Redazione

Il derby può segnare una stagione. È successo spesso, in positivo e in negativo. Quello di sabato sera che la Roma ha straperso contro la Lazio potrebbe aver segnato definitivamente il destino di Di Francesco.

La fiducia di squadra e società nei confronti del tecnico è ormai ai minimi termini e anche De Rossi a fine partita ha faticato a difendere il progetto tecnico. Qualche minuto dopo il 90' negli spogliatoi dell'Olimpico è andato in scena un lungo summit terminato intorno all'una di notte e a cui hanno preso parte il vice presidente Baldissoni, l'ad Fienga, il ds Monchi Massara, Balzaretti, Totti oltre a Pallotta ovviamente tramite Skype. "Non è una bella serata", si è limitato a dire Baldissoni molto scuro in volto all'uscita dallo stadio.

Oltre due ore di vertice per capire come salvare la stagione. La decisione è quella di confermare per l'ultima volta la fiducia a Di Francesco. Fino a mercoledì. A Porto, nel ritorno degli ottavi di Champions, Eusebio si gioca l'esonero anticipato. La sconfitta nel derby, infatti, sta solo accelerando un processo da sentenza scontata che va avanti da mesi e che si è fatto più pesante dopo il 7-1 di Firenze in coppa Italia. Le prove opache con Bologna e Frosinone erano un campanello d'allarme, ora l'emergenza è totale. A livello tattico, fisico e mentale.

Ieri mattina Di Francesco ha tenuto a rapporto la squadra e deciso di evitare il ritiro a Trigoria. Serve però una scossa. Di breve durata perché a giugno la Roma vorrebbe provare a portare uno tra Sarri ("Ma sto già programmando il ritiro estivo del Chelsea", ha detto ieri) e Gasperini sulla panchina. Insomma serve un traghettatore, e la scelta è ricaduta sul ct dell'Albania Cristian Panucci che conosce bene l'ambiente e si accontenterebbe di una breve avventura in serie A. Se ne era parlato a dicembre scorso, con un lavoro sotto traccia poi la timida ripresa di Di Francesco aveva raffreddato l'ipotesi.

Ora il nome di Panucci (8 stagioni da calciatore in giallorosso) torna ad aleggiare su Trigoria, anche se restano tiepide le piste che portano a Sousa (che mercoledì incontrerà il presidente del Bordeaux) e Donadoni (che chiede un anno e mezzo di contratto). L'impegno con la nazionale albanese di Panucci non rappresenta un problema, il contratto scadrà a novembre e un gentlemen agreement permetterebbe alle parti di lasciarsi senza rancori.

Di Francesco mercoledì proverà quindi ad allungare di qualche settimana una storia ormai al capolinea. E lo è anche quella di Monchi, forse il principale colpevole della lunga crisi romanista. Nel derby sono emerse tutte le imperfezioni di una rosa costruita male, soprattutto nel pacchetto arretrato dove la coppia Fazio-Jesus ha riportato la memoria a quella formata da Gomez e Servidei. Così a fine stagione (o forse prima se l'Arsenal pagherà la clausola da 3 milioni) Monchi lascerà la Roma e a Trigoria avverrà l'ennesima rivoluzione.

(F.Balzani)