Un brodino per una Roma che resta malata, scrive Francesco Balzani su Leggo. Un rigore di Dovbyk regala a Juric la prima vittoria europea in carriera e ai giallorossi un successo vitale in un girone che ora la vede a quattro punti. Ma la reazione "animalesca" chiesta dal tecnico non si è vista. In un Olimpico esaurito che non risparmia il sostegno (oltre ai soliti fischi per la vecchia guardia) la Roma non brilla e rischia anche qualcosa contro la Dinamo Kiev.

Leggo
Prima eurovittoria ma la Roma delude. Dovbyk su rigore salva per ora Juric
Nel primo tempo ci prova praticamente solo Baldanzi. Prima guadagnandosi il rigore segnato da Dovbyk poi tentando la giocata personale finita di poco a lato. Tutto qui? No, perché gli ucraini (a 0 punti nel girone, mentre la Roma adesso è a quota 4) sfiorano il pareggio due volte trovando prima un po' di sfortuna, poi la parata centrale di Svilar. Nella ripresa il ritmo resta quasi immutato, così Juric manda in campo sia Dybala che Pellegrini per dare la scossa a una squadra troppo morbida a livello offensivo. Proprio un assist della Joya mette Shomurodov a mezzo metro dalla porta, ma l'uzbeko spreca mandando a lato. Poi tanto controllo e due tentativi della Dinamo che mettono apprensione all'Olimpico.Niente esordio per Hummels, rimasto clamorosamente in panchina anche stasera. Juric spiega così la scelta: "Parliamo di un grande calciatore, ma lo vedo come alternativa a Ndicka e in questo momento Evan non posso toglierlo visto che la difesa sta rendendo bene. Non ha sbagliato mai un atteggiamento, se non gioca è colpa mia e non sua". Migliorata non è invece la capacità di segnare su azione: "Mancano ancora un po' di certezze, ma resta che abbiamo strameritato la vittoria. Ho visto dei miglioramenti. Siamo stati bravi a riconquistare l'azione come contro l'Inter. Ma non siamo ancora puliti quando recuperiamo palla e dobbiamo punire l'avversario. Su questo dobbiamo lavorare".
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