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Pallotta: “Non vendo la Roma, non c’è nessuna trattativa”

LaPresse

Il presidente: "Per Tor di Valle aspetto ancora qualche mese"

Redazione

Non ha (ancora) intenzione di vendere la Roma, ma la pazienza sta per terminare. Soprattutto sul fronte stadio. James Pallotta ieri interpellato da Leggo ha smentito la notizia pubblicata da Libero circa il possibile passo indietro del patron americano per una cifra non inferiore agli 800 milioni di euro. E lo ha fatto in modalità Trump, senza mezze misure: "Ho letto l’articolo, lo trovo divertente. Il giornalista che l’ha scritto sta mentendo in modo idiota. Sono bugie irresponsabili. Non c’è nessuna trattativa con alcuno per la cessione della Roma. È una fake news".

Tra i nomi per l’ipotetica successione circola da tempo quello di un investitore arabo: primo fra tutti il principe saudita Bin Salman, con il quale però l’affare si sarebbe arenato dopo la notizia dell’uccisione in Turchia del giornalista dissidente Jamal Khashoggi nel quale è emerso il coinvolgimento del governo di Riad. Ma negli ultimi mesi si è parlato anche di un sondaggio del milionario ungherese Kretinsky, che però non ha trovato conferme.

Pallotta, quindi, non vende ma il futuro resta incerto. Anche perché il presidente sembra essersi allontanato ancora di più dalla squadra. Lo testimoniano i laconici commenti dopo le partite: dal "sono disgustato" dopo Bologna e Spal a «è un disonore» nel post Cagliari. Pallotta è insoddisfatto del lavoro di Di Francesco, ma pure dell’operato di Monchi.

A far crollare ai minimi termini la pazienza di James, però, è la questione stadio soprattutto dopo la bocciatura sulla viabilità da parte del Politecnico di Torino che rappresenta l’ennesimo ostacolo a un progetto - quello di Tor di Valle - falcidiato da cambi di poltrone, arresti e stop burocratici. "Quando tornerò a Roma? Non posso venire ancora, sto lavorando sullo stadio e spero lo stiano facendo anche gli avvocati altrimenti la Roma non potrà avere il suo impianto. Dipende da loro...".

Poi, ai microfoni di Te la do io Tokyo, ha aggiunto: "Per lo stadio aspetto solo qualche mese...". Un avvertimento chiaro da parte di un uomo d’affari che non riesce a raccogliere i frutti di un lavoro iniziato in prima persona ormai 7 anni fa.

Monchi "Resto qui a lungo" - In vendita intanto ci è finito il Siviglia. Secondo il quotidiano Pais ci sarebbero due gruppi (uno americano e uno cinese) pronti a offrire 250 milioni per rivelare il club (senza debiti) che potrebbe avere come presidente proprio Monchi, per anni dirigente della squadra andalusa e oggi ds romanista. Troverebbe così conferma la previsione fatta 2 mesi fa dal suo ex braccio destro Gomez: "Ramon tornerà a Siviglia, ma non da ds". Ma Monchi da Plzen ha risposto a stretto giro di posta: «La fiducia in Di Francesco è al 100%. Mie dimissioni in caso di esonero? Una follia. Divento matto a sentire di guerra tra dirigenti e presunte buonuscite. Io voglio restare qui a lungo»

(F.Balzani)