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Napoli contro Salvini, De Laurentiis con Ancelotti: “Al prossimo coro razzista noi ci fermiamo”

Il presidente conferma la linea preannunciata dal tecnico subito dopo la gara di Milano contro l'Inter

Redazione

Ancelotti contro la linea Salvini. Il Napoli di De Laurentiis sfida il ministro dell'Interno e vicepremier, ribadendo ufficialmente che la squadra azzurra (anche a costo di rischiare uno 0-3 a tavolino) si fermerà in campo non appena dagli spalti pioveranno cori di insulti di stampo razzista oppure contro la città.

Il presidente e produttore cinematografico Aurelio De Laurentiis - in questi giorni a Los Angeles - conferma la linea preannunciata dal tecnico Carlo Ancelotti subito dopo la gara di Milano contro l'Inter, quando il senegalese Koulibaly fu ripetutamente bersagliato da buuu discriminatori ed espulso per aver battuto le mani all'arbitro Mazzoleni. Anche se la Figc ha chiarito che una rinuncia a giocare costerebbe una sconfitta a tavolino, la squadra è pronta a smettere di disputare la prossima partita se le condizioni ambientali saranno quelle di San Siro. E la società sosterrà decisioni del genere, confortata pure dalla posizione ribadita dalla Uefa, secondo cui vanno sospese (anche momentaneamente) le gare con cori razzisti e richiamato il pubblico presente nello stadio ad un comportamento consono alla lealtà sportiva.

"Sarebbe la sconfitta del calcio", ha ribadito Matteo Salvini ieri via Twitter. La Figc si è detta disponibile a individuare una sua figura che supporti il delegato all'ordine pubblico nell'individuazione dei cori, ma nel prossimo consiglio federale cambierà la norma e porterà da tre a due i richiami prima dello stop.

La scelta rimane al delegato alla sicurezza, si fa notare in Figc, l'arbitro può muoversi solo dopo il primo avviso anti-cori all'altoparlante che nella nuova normativa sarà previsto a gioco fermo. Intanto per il capo ultrà dei Boys dell'Inter, Franco Caravita, quelli contro Koulibaly non erano cori razzisti. Solo sfottò.