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Scontri Liverpool-Roma, condannato il romanista: “Ma non colpì Sean Cox”

Filippo Lombardi, uno dei tre ultrà romanisti indagati, è stato dichiarato non colpevole dell'accusa di aver inflitto gravi danni corporali al tifoso irlandese. E' stato condannato a scontare 3 anni di carcere per l'accusa di disordini violenti

Redazione

Filippo Lombardi può esultare, ma non troppo. Ieri, infatti, la Corte di Preston ha emesso due verdetti. Il più importante riguardava il pestaggio del 24 aprile scorso ai danni del tifoso del Liverpool Sean Cox, in occasione della semifinale di andata di Champions tra Reds e Roma.

Lombardi, uno dei tre ultrà romanisti indagati, è stato dichiarato non colpevole dell'accusa di aver inflitto gravi danni corporali al tifoso irlandese. Una buona notizia per il 21enne che si trovava in carcere da quasi sei mesi. L'altro verdetto però l'ha visto sconfitto dato che è stato condannato a scontare 3 anni di galera per l'accusa di disordini violenti.

Una pena severa che Lombardi potrebbe però scontare in gran parte agli arresti domiciliari visto che è incesurato. I giurati si sono così espressi dopo una lunga camera di consiglio durata oltre 9 ore per valutare le prove raccolte dall'accusa. Secondo la giuria non sono sufficienti gli elementi raccolti anche attraverso le immagini della videosorveglianza nei confronti del romano di Don Bosco che si è sempre dichiarato estraneo all'aggressione.

Già in passato c'era stata una condanna - sempre per disordini violenti - inflitta a un altro tifoso, Danilo Sciuscio, che però non è stato ritenuto direttamente responsabile dell'aggressione e dovrà scontare una pena di 2 anni e mezzo ai domiciliari. Come detto Lombardi ha esultato, e con lui l'avvocato Contucci: "Si è trattato di un processo difficile, soprattutto dal punto di vista ambientale. Ma alla fine sembra che la giuria sia stata molto attenta. La giustizia deve punire per ciò che si è fatto, non per ciò che non si è fatto. Complimenti alla collega Alison che lo ha brillantemente difeso".

I processi, però, non sono finiti. Ora dovrà essere il turno di N40, il terzo ultrà indagato, considerato l'uomo che ha colpito materialmente Cox e che è stato chiamato così perché ancora in attesa dell'estradizione in Inghilterra. In questi giorni il caso Cox era tornato a riempire le pagine dei tabloid perché la moglie di Sean, Martina, aveva dichiarato: "Mio marito non tornerà più come prima, è una tragedia che ci ha sconvolto la vita. Sean vede doppio, a volte triplo, non riesce a parlare ma capisce tutto. Ha la parte destra del corpo paralizzata".

(F.Balzani)