rassegna stampa roma

La Roma può respirare. La Lazio sa soffrire

Boccata di ossigeno per Garcia che ritrova un attaccante in più per il suo reparto, fin qui il migliore della serie A

Redazione

La Roma a Palermo festeggia un poker che, in trasferta, le mancava dal 2012, dal 2-4 zemaniano di Marassi contro il Genoa. Una bella boccata d’ossigeno per Garcia che, dopo aver salutato con orgoglio il ritorno di Gervinho («È il mio cocco? Cavolate»), durante la sosta dovrà rimettersi alla ricerca di una Roma definitiva. L’attacco va (17 gol, il più prolifico) ma c’è da inserire ancora un certo Dzeko. La difesa, invece, zoppica di brutto: De Rossi resta una toppa, griffata ma pur sempre una toppa. Nove reti incassate sono tantissime, inferiori fra le prime solo agli 11 presi dalla Lazio. La squadra di Pioli, però, sconta i disastri con Chievo e Napoli (4-0 e 5-0). I biancocelesti ieri hanno centrato la quarta vittoria casalinga su 4, la terza per 2-0. All’Olimpico in campionato non incassano gol dal 22 agosto: 2-1 dell’esordio col Bologna. Semmai la Lazio fatica a far gol. Ieri ha impiegato 80 minuti per piegare un bel Frosinone sostenuto da 3000 tifosi. Ma nonostante i ko di Marchetti, Basta e Lulic, ha avuto la pazienza di aspettare l’acuto di Keita, subentrato e decisivo come a Verona. Per i ciociari la soddisfazione di aver fatto correre un paio di brividi a Lotito, che mal li vedeva in serie A.

(R. Buffoni)