All'ultimo sospiro, in perfetto stile Mourinho, scrive Francesco Balzani su Leggo. La Roma fa esplodere di nuovo l'Olimpico oltre il 90' e batte il Lecce dopo essere stata sotto fino a cinque minuti dalla fine. Quelli in cui Azmoun ha suonato la carica e in cui Lukaku ha spaccato la porta salentina dopo aver sbagliato il rigore a inizio partita. Partiamo da qui. La magica coppia Dybala-Lukaku ha trovato subito la magia giusta e il penalty che poteva cambiare il copione del match. Dal dischetto va Big Rom e non la Joya per paura di infiammare ancora il legamento. Falcone para, Romelu si innervosisce. La Roma fatica a ritrovare il bandolo della matassa andando comunque vicina al gol con Aouar e Dybala.
Leggo
Il primo gol di Azmoun, poi Lukaku: la Roma ribalta il Lecce nel recupero
Nella ripresa il Lecce prende il sopravvento e sfrutta i tanti errori individuali del centrocampo giallorosso. Il gol è una doccia fredda: Banda supera Mancini in scioltezza, palla al centro per Almqvist che buca. Cala il gelo, e inizia la carambola delle sostituzioni. Un cambio di rotta però non sembra esserci e il Lecce va vicino al raddoppio trovando un grande Rui Patricio.
Quando tutto sembra finito, ecco l'effetto Mou. Cross di esterno di Zalewski e incornata di Azmoun appena entrato. Non è finita ancora. All'ultimo minuto Dybala imbuca Lukaku che in area si dimostra predatore d'altri tempi. Il gol è un mix di potenza e cinismo, la corsa sotto la Sud una delle immagini iconiche della stagione. Mourinho ringrazia il pubblico: "Ho allenato 6 o 7 squadre ma in nessuna quando perdi in casa la gente continua a giocare con te. Avevamo in campo gente che può segnare con tanti attaccanti. Qualche volta porti caos e crei caos a loro. Potevano fare il 2-0. Partita pazza e tre punti importanti col cuore grande di Lukaku. Non potevamo sprecare quest'occasione".
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