Quattro milioni e mezzo. Oggi, forse, non basterebbero nemmeno a pagare la commissione ai suoi procuratori, scrive Francesco Balzani su Leggo. La Roma domani sera sfoggerà a San Siro l'ultimo regalo dell'Inter: Nicolò Zaniolo.
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Gli scarti d’oro. Dzeko e Zaniolo stelle della nuova Roma, e l’Inter in un anno li ha persi entrambi
La beffa di Nicolò: venduto a 4,5 milioni, oggi ne vale 80
Uno dei talenti più luminosi del panorama internazionale, infatti, appena 16 mesi fa era ancora un giocatore nerazzuro. O meglio della Primavera nerazzura visto che Spalletti decise di non impiegarlo mai in prima squadra. Ironia della sorte i protagonisti della sera di San Siro saranno proprio i due bocciati Lautaro e Zaniolo.
Ancora peggio faranno i dirigenti che in estate lo metteranno nel pacchetto per acquistare Nainggolan poi svenduto pure lui al Cagliari. Oggi Zaniolo vale almeno venti volte di più, giocherà l'Europeo da protagonista e in meno di un anno e mezzo ha messo a segno 13 gol tra i professionisti compresa la doppietta all'esordio in azzurro.
E a Conte avrebbe fatto comodo nella corsa allo scudetto alla Juve che passa proprio per la sfida all'ex gioiello. Così come avrebbe fatto comodo Dzeko, pure lui snobbato da Marotta nonostante l'apertura della Roma. Come ha confidato (maldestramente) Petrachi, infatti, l'Inter poteva prendere il bosniaco a luglio presentando un'offerta di soli 18 milioni. Il club nerazzuro la riteneva una spesa eccessiva per un 33 enne anche se Conte la pensava in modo decisamente diverso. Un atteggiamento che a Dzeko non è piaciuto.
Qualche settimana dopo è arrivato il rinnovo con la Roma e la rinascita di Edin che (febbre permettendo) cercherà il suo primo gol a San Siro contro l'Inter. Zaniolo e Dzeko, quindi, proveranno a prendersi una bella rivincita e piegare il club dove avrebbero potuto giocare insieme.. Ma la storia è ricca di regali interisti alla Roma e di sòle (per dirla alla romana) rifilate, invece, dai giallorossi.
Da Milano alla capitale sono passati per pochi milioni giocatori del calibro di Peirò, Prohaska, Delvecchio, Pizarro, Burdisso e Cristiano Zanetti (in prestito). Tre di loro hanno vinto uno scudetto, gli altri due lo hanno sfiorato.
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