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Gioventù bruciata. Processo ai talenti della Roma, Fonseca boccia la linea verde

LaPresse

La strana metamorfosi di Under, Kluivert, Mancini e Pellegrini

Redazione

Investire sui giovani, spesso, è il miglior modo per arrivare a un successo duraturo, scrive Francesco Balzani su Leggo.

All'estero lo hanno capito da tempo, anche nel calcio. Basti vedere la Cantera spagnola di Barcellona o Madrid oppure la scuola Ajax senza dimenticare gli investimenti fatti nei settori giovanili di Inghilterra e Germania. Per aver successo coi giovani, però, bisogna sapere aspettare e bisogna poter contare su dei modelli perché - come diceva Barthélemy Joubert, illuminato generale francese protagonista della Campagna d'Italia di fine Settecento - i giovani hanno più bisogno di esempi che di critiche.

Nella Roma proprio questo aspetto sta venendo a mancare e rischia di bruciare quella linea verde che il club ha scelto di sposare da tempo. Dzeko, subito dopo la debacle col Sassuolo, è stato chiaro: "Ci sono tanti giovani che devono capire che non si vive di rendita su una o due partite buone. Bisogna fare sempre di più. Uno o due calciatori non possono far vincere da soli la squadra".

Un ritornello ascoltato già lo scorso anno. E tra i tanti ragazzi spiccano i volti di Under e Kluivert. Il turco (22 anni) è alla terza stagione di Roma, l'olandese (20 anni) alla seconda. Fin qui hanno messo a segno 5 gol in due, una miseria. Due piccoli patrimoni che rischiano di svalutarsi e che formano il reparto offensivo di una squadra troppo acerba per essere cattiva. A loro si è aggiunto Perez (22 anni) da cui non si può pretendere subito la luna. Fonseca è stufo della crescita zero dei due ragazzi e già col Bologna dovrebbe ripresentare Perotti, in attesa di Mkhitaryan. Misteriosa, e per certi versi sorprendente, pure la flessione di Lorenzo Pellegrini (che sarà sostituito da Pastore venerdì) mentre per Cristante parlano numeri impietosi: 2 vittorie su 9 partite con l'ex atalantino in campo. Praticamente il 47% in meno rispetto al normale.

Alle sue spalle, però, c'è il nulla se si esclude Villar che fino a una settimana fa giocava nella serie B spagnola. In questo caso può far poco se non avanzare Mancini (altro giovane deludente in questo inizio 2020) e rimettere al suo posto un altro vecchio come Fazio. La Roma ha puntato da tempo sulla linea verde ottenendo pure ottimi risultati in termini di investimenti: da Alisson a Zaniolo passando per Marquinhos.

Sonori sono stati pure i fallimenti come Iturbe, Schick, Bianda o Coric. Ci sta quando si rischia. Anche se questo discorso non pare coinvolgere i ragazzi della Primavera ceduti con eccessiva leggerezza (vedi Luca Pellegrini).

Con Friedkin si continuerà a puntare sui giovani, ma senza esagerare. Non a caso nel mirino del magnate texano ci sono anche giocatori esperti come Mertens del Napoli e Lingard del Manchester United. Perché come recita un proverbio africano: "Il giovane cammina più veloce dell'anziano, ma l'anziano conosce la strada".