I timori di Friedkin, un campionato quasi sospeso e l'Europa League alle porte con mille incognite, scrive Francesco Balzani su Leggo.
rassegna stampa roma
Fonseca verso Siviglia anche con Diawara. Friedkin resta negli Usa
Il centrocampista torna dopo un lungo stop ma partirà dalla panchina
Così come in tutto il resto d'Italia nemmeno a Trigoria si vivono giorni normali. Fonseca continua a preparare la Roma in vista della sfida di Siviglia di giovedì prossimo che può valere passaggio ai quarti e scorciatoia per la Champions. Al momento, infatti, la sfida agli spagnoli dell'ex Monchi non è in dubbio anche se la gara potrebbe giocarsi a porte chiuse così come il ritorno del 19 all'Olimpico.
Il tutto ovviamente è in costante divenire, ma il tecnico portoghese non può far altro che preparare Dzeko e compagni alla trasferta più anomala della storia. Di buone notizie (se così si può dire in questo momento) ce ne sono per Fonseca visto il ritorno di Diawara (che inizierà in panchina) e la crescita di Villar che proprio in Spagna giocava appena un mese e mezzo fa.
Il centrocampista dovrebbe partire titolare al fianco di Cristante come accaduto col Cagliari anche se scalpita pure Pellegrini al rientro dopo l'infortunio. In attacco è abbondanza con almeno 5 candidature per tre maglie. Insomma, la Roma almeno da un punto di vista fisico sta molto meglio rispetto a qualche giorno fa.
Bisognerà vedere lo spirito dei giocatori italiani (ma questo riguarda tutti i club) nell'affrontare trasferte internazionali in contesti se non ostili almeno diffidenti.
Non è diffidente Friedkin che ha dovuto però posticipare il signing per l'acquisto del club. Il magnate texano e Pallotta hanno raggiunto l'accordo anche se non sembrano essersi incontrati a New York. Un comunicato era atteso già nel fine settimana. Il caos Coronavirus oltre ad alcuni allegati non ancora firmati hanno rallentato tutto, compreso il viaggio di Friedkin a Milano. L'affare non è a rischio, e non è escluso che l'ufficialità della firma arrivi già da qui a 48 ore ma tutto in questo momento passa in secondo piano. E non potrebbe essere altrimenti.
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