Il primo sospiro di sollievo è arrivato alle 9 di ieri mattina: tutti i tamponi ai quali si sono sottoposti i calciatori della Roma a Trigoria sono negativi al Covid. Così Fonseca ha potuto confermare l'allenamento delle 11 e preparare la prima tappa di un tour de force lungo venti giorni. In attesa del ritorno dei nazionali e con la defezione di Diawara, lui sì positivo dopo gli impegni con la Guinea in Portogallo. Il tecnico, scrive Francesco Balzani su Leggo, in 7 partite (una ogni 3 giorni) dovrà ottenere la fiducia non solo dell'ambiente ma pure dei Friedkin non pienamente convinti di voler proseguire questo progetto tecnico come evidenziato dai contatti con Allegri.
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Fonseca si gioca la panchina nelle prossime 7 gare
I Friedkin non sono pienamente convinti di voler proseguire questo progetto tecnico
Oggi l'ombra più forte è rappresentata da Sarri. E Fonseca può scacciarla solo coi risultati. A partire dalla sfida col Benevento di domenica. Subito dopo (giovedì) sarà la volta dell'esordio in Europa League a casa dello Young Boys, seguito dalla trasferta col Milan. Poi tre scontri interni con Cska Sofia, Fiorentina e Cluj. A chiudere il tour de force c'è il Genoa prima della sosta di fine novembre. Tornerà utile il turn over che riguarderà tutti i reparti. In porta ci sarà alternanza tra Mirante e Pau Lopez (che giocherà in Europa League), mentre in difesa saranno Ibanez, Mancini e Kumbulla a giocarsi una maglia al fianco di Smalling. A centrocampo stessa sorte per Cristante e Pellegrini ad accompagnare Veretout. In attacco chance per Borja Mayoral e Carles Perez. In queste settimane arriverà pure il nuovo ds. Decisiva sarà la giornata di giovedì quando si conoscerà il futuro di Paratici alla Juve. Resta forte la pista straniera che porta direttamente a Rangnick anche se i tifosi sognano Berta dell'Atletico. Passi in avanti, infine, per il rinnovo di Zaniolo. Friedkin ha incontrato Nicolò promettendogli: "Sei un nostro pilastro, e tornerai più forte".
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