Il nove sulle spalle e tanta, tantissima voglia di riscatto. La stagione di Artem Dovbyk inizia ora dopo che per tutta l'estate il nome dell'ucraino è stato inserito in trattative più o meno credibili. L'ultima col Milan nello scambio con Gimenez saltato sul gong. «Voglio recuperare Dovbyk, si è impegnato moltissimo», ha giurato martedì Gasperini. Che magari non lo vede come suo attaccante ideale, ma ne ha sempre ammirato la serietà anche quando tutti spingevano per un suo addio. Non sono bastati i 17 gol al primo anno in Italia con tanto di tre cambi allenatore, un infortunio al ginocchio e la situazione drammatica della famiglia che era ancora in Ucraina. Ora Artem riparte dietro a Ferguson, ma anche con la consapevolezza di voler far cambiare idea a tutti. Lo scrive Francesco Balzani su Leggo. Un anno fa era arrivato sotto i riflettori, carico di speranze e con l'etichetta di "Pichichi" della Liga sulle spalle. Difficile ripetere quei numeri, ma Gasperini è un tecnico che ha dimostrato in passato di saper rivalutare e "salvare" giocatori dati per persi. L'obiettivo è portare Dovbyk a fare quello che Scamacca (altro gigante d'area) faceva all'Atalanta sotto la guida di Gasp. Ovviamente molto starà anche all'ucraino che dovrà velocizzare il suo gioco ed entrare in una nuova dimensione di calcio. Un obiettivo rilancio in attesa di gennaio quando tornerà il mercato e si tireranno le prime somme. Gasperini, infatti, si aspetta l'ala sinistra promessa (occhio a Trossard in scadenza con l'Arsenal). Intanto la Roma, orfana di 11 nazionali, stamattina affronterà in un'amichevole a Trigoria la Roma City, club di Riano che milita in serie D. Ci saranno, tra gli altri, Soulè e Dybala e dovrebbe rivedersi per qualche minuto anche Pellegrini.
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