Diritti tv, Lotito sotto inchiesta

Il mondo del pallone senza pace. Adriano Galliani indagato e Claudio Lotito sotto inchiesta. L’ad del Milan in merito al crac del Parma per l’acquisto sottocosto del difensore Gabriel Paletta: l’accusa a Galliani è di concorso in bancarotta fraudolenta. Il nome del presidente della Lazio è finito dentro il calderone dell’asta dei diritti tv di A e B, sul quale indaga la Procura di Milano sulla regolarità, in modo particolare sui finanziamenti a Bari e Genoa. Proprio per questo risultano indagati pure Gianluca Paparesta ed Enrico Preziosi, numero uno dei rispettivi club. Per quanto riguarda Galliani, sotto la lente d’ingrandimento degli inquirenti ci sarebbe la cessione dell’ex difensore del Parma Paletta ai rossoneri, avvenuta lo scorso febbraio per una cifra inferiore al reale valore del giocatore: 2,5 milioni di euro a fronte di una quotazione di mercato decisamente più elevata. Sulla vicenda pronto l’intervento del Milan con un comunicato sul suo sito ufficiale:«In relazione alle notizie diffuse in ordine all’iscrizione di Adriano Galliani nel registro degli indagati dal Tribunale di Parma riguardo all’acquisto del calciatore Paletta, l’A.C. Milan sottolinea la perfetta regolarità dell’operazione ed è certo che identica sarà la valutazione dei magistrati competenti». Avanti col numero uno della Lazio, tirato in ballo come negoziatore nel multimilionario affare dei diritti televisivi. «Non ci risulta nulla. Non è arrivato nessun atto da parte degli uffici giudiziari, né informazioni di garanzia, non sono state fatte perquisizioni o acquisizioni di documenti, niente». È la precisazione dell’avvocato di Claudio Lotito, Gian Michele Gentile. Pure Mediaset, tirata in ballo, si difende: «Abbiamo sempre operato nel pieno rispetto delle regole». Da Cologno Monzese la replica sui diritti televisivi, nella quale, tra l’altro, sono indagati due dirigenti della Rti, una società del gruppo Mediaset. «Se succede qualcosa per qualsivoglia motivo da parte delle autorità competenti credo che il calcio si fermerà perchè molte squadre vivono di diritti tv». Così il presidente della Sampdoria, Massimo Ferrero, sui rischi legati all'inchiesta sui diritti televisivi.