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Così è mancato l’amore del tifo, non certi eccessi ultrà

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Il messaggio è arrivato forte e chiaro: il calcio, senza il calore e il colore degli ultrà, s’impoverisce e di tanto

Redazione

Sole pieno, prato verde smeraldo, maglie giallorosse e biancocelesti. Eppure è stato un derby in bianco e nero, smorzato dall’assenza del tifo delle due Curve. Quattro gatti in Sud, ancora meno in Nord per la protesta ultrà contro la divisione del settore voluta dal Prefetto Gabrielli. Il messaggio è arrivato forte e chiaro: il calcio, senza il calore e il colore degli ultrà, s’impoverisce e di tanto. Anche la festa della Roma, vincitrice del derby, s’è spenta subito: i giocatori voltandosi hanno visto la distesa di seggiolini blu e hanno preso la via degli spogliatoi. Ma c’è anche l’altra metà del bicchiere e non è necessariamente mezza vuota. La partita si è giocata ugualmente. La tensione, con annessi accenni di rissa, non è mancata. I cori, spontanei e non “alzati”, ci sono stati così come l’urlo romanista ai due gol e al fischio finale. Insomma, la palla come il mondo continua a girare e attenzione: potrebbe essere piacevole abituarsi a non sobbalzare per i boati delle bombe carta e a passeggiare senza patemi all’ingresso e all’uscita dello stadio. Manca la rappresentazione visiva dell’amore tifoso, non di certo certe tristi giornate da guerriglia urbana

(R. Buffoni)