Ha salutato tutti col sorriso, ma dentro il cuore aveva tanta amarezza. Quella che si legge nel suo sguardo in Corso Vittorio Emanuele, sotto quella casa in cui De Rossi ha deciso di chiudersi nel silenzio come scrive Francesco Balzani su Leggo. Con l’affetto della famiglia e i tanti messaggi di amici e colleghi. Un secondo allontanamento da Trigoria non se lo aspettava così dopo che nel 2019 Pallotta decise di non rinnovargli il contratto. Dopo soli otto mesi la seconda storia d’amore di DDR con la sua Roma finisce senza la possibilità di rivincita. Qualche segnale Daniele lo aveva ricevuto martedì sera a cena con alcuni amici dopo un’ultima e presunta sfuriata con la ceo Souloukou. Invece alle 8 di mattina, mentre preparava la seduta di allenamento, ecco la convocazione. Negli ultimi tempi non erano mancate le divergenze sia con qualche senatore che con la dirigenza. De Rossi veniva “accusato” di non aver gestito bene a livello mediatico le questioni Dybala e Zalewski. E non solo. Lui, che come Mourinho, era l’unico a metterci la faccia. Fuori Trigoria ieri si è fermato con alcuni tifosi, ha firmato autografi limitandosi a un “fatemi andare a casa ora”. Ma in fondo, a casa sua già ci stava.
Forzaroma.info
I migliori video scelti dal nostro canale
rassegna stampa roma
Cena, liti e allenamento: l’ultimo DDR a Trigoria prima del licenziamento
Negli ultimi tempi non erano mancate le divergenze sia con qualche senatore che con la dirigenza. De Rossi veniva “accusato” di non aver gestito bene a livello mediatico le questioni Dybala e Zalewski
© RIPRODUZIONE RISERVATA