Ancora Rotterdam, ancora il Feyenoord. Che rievoca ricordi memorabili: la vittoria della Conference, la rimonta dello scorso anno e la vittoria del 2015, scrive Francesco Balzani su Leggo. Ma che non fa abbassare la guardia a De Rossi impegnato nella sua prima trasferta internazionale da allenatore, la sua 100° da professionista dopo le 98 da calciatore con la Roma e quella con il Boca. La Roma, nel bollente de Kuip, si gioca alle 18:45 un pezzo di qualificazione agli ottavi di Europa League. Traguardo che poteva ottenere in anticipo e che ora diventa anche un banco di prova importante per il nuovo allenatore chiamato a non far rimpiangere Mourinho.
Leggo
C’è l’Europa, De Rossi ne fa 100. Roma al completo con il Feyenoord
«Dobbiamo prendere esempio da ciò che è stato fatto in Europa negli ultimi due anni. Un anno fa mi esoneravano, ora sono qui anche se è il compleanno di mia figlia», le parole di De Rossi che può contare su tutta la rosa fatta eccezione per Ndicka e Abraham (oltre ai non in lista Uefa).
In porta ci sarà Svilar al posto del deludente Rui Patricio mentre a sinistra Spinazzola è favorito su Angelino. A centrocampo ballottaggio Bove-Cristante mentre c'è una piccola percentuale per Baldanzi che potrebbe partire al fianco di Dybala e a supporto di quel Lukaku che in questa competizione ha una media di 1 gol ogni 100 minuti. Un'occasione ghiotta per Big Rom, che deve scacciare la crisi, ma pure per la Joya ancora a secco in Europa e col dolce ricordo della rete del 2-1 della scorsa stagione.
«Farò qualche cambio, anche perché a Frosinone non è che ne posso fare 10. Un peccato non avere i nostri tifosi», ammette DDR.
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