La guerra non guarda in faccia a nessuno, nemmeno al calcio, scrive FRancesco Balzani su Leggo. Sono ore di apprensione in Guinea dopo il colpo di stato che ha gettato nel panico migliaia di persone compresi diversi calciatori di serie A. La nazione africana, infatti, ieri è precipitata nel caos per un colpo di Stato perpetrato dai corpi speciali dell'esercito nella capitale Conakry. Dopo una mattinata di sparatorie, strade bloccate e presenza massiccia di uomini armati, è stato annunciato che il presidente Alpha Condé è stato tratto in arresto da reparti speciali dell'esercito. Tutto questo a poche ore dalla sfida tra Guinea e Marocco valida per le qualificazioni al Mondiale in Qatar e che si sarebbe dovuta giocare oggi alle 18. Tanti i volti conosciuti in Italia: Diawara, Hakimi, Amrabat, Maleh. Il Marocco è riuscito a ripartire con un aereo di emergenza dopo essere stato isolato per ore in un hotel distante tre ore dal palazzo presidenziale. Nessuna notizia per ore, invece, della Guinea del centrocampista giallorosso Diawara e capitanata da Keita del Liverpool. Tutti i club europei, Roma compresa, hanno provato a contattare i loro tesserati senza successo. Apprensione, paura. Come è naturale in questi casi. Perché, appunto, la guerra non guarda in faccia a nessuno. La Fifa nel frattempo annunciava l'annullamento della gara.
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Caso Diawara. Colpo di Stato in Guinea, il giocatore resta in Africa
Tutti i club europei, Roma compresa, hanno provato a contattare i loro tesserati senza successo
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