Per usare termini calcistici e rimanere in tema il Campidoglio fa melina e la Regione entra in tackle sul progetto Tor di Valle. Il risultato finale? Il caos.
rassegna stampa roma
Caos Tor di Valle. Il Comune fa melina, Zingaretti: “Basta giochi”
Frongia: "Il progetto? Decideremo in conferenza dei servizi". La Regione: "Il Comune dica cosa intende fare sullo stadio"
Una situazione di stallo politico dove le (poche) certezze sono la data fissata per la conferenza dei servizi (il 3 novembre), l'ira di ambientalisti, urbanisti e comitati cittadini (tutti contrari alle migliaia di cubature previste dal piano e alla mancanza di collegamenti e infrastrutture strategiche) e l'assoluta confusione del Campidoglio nella gestione della vicenda stadio.
Se martedì, infatti, l'assessore all'Urbanistica Paolo Berdini aveva tuonato contro il progetto all'ombra dell'ippodromo («Non c'è assolutamente il pubblico interesse per l'opera», aveva detto), ieri ha parlato il vicesindaco Daniele Frongia: «Allo stato, il fatto è che siamo in conferenza dei servizi per redigere la norma relativa alla delibera approvata nella precedente consiliatura. Lo ripeto, è nella sede della conferenza dei servizi che si deciderà il futuro del progetto legato allo stadio della Roma».
Parole che hanno fatto saltare il Governatore Zingaretti dalla poltrona: «La Regione Lazio sta andando avanti nella trasparenza - si sfoga su Twitter il presidente della Regione - il Comune decida cosa vuole fare».
Il motivo? In Campidoglio si gioca di rimessa, sempre rimanendo in pallonaresco, attendendo le mosse dell'avversario e togliersi da ogni tipo di responsabilità. Della serie: se va bene siamo tutti felici e saliamo sul carro, se qualcosa va storto la colpa è di qualcun'altro (in questo caso specifico, la Regione).«Il Comune di Roma la smetta di fare il gioco delle tre carte - tuona Marco Miccoli, deputato del Pd - Si assuma le sue responsabilità e dica chiaramente se è d'accordo o se è contrario».
Un tiki taka, quello del Comune, che farebbe impallidire il Barcellona. Stavolta, però, lo schema dei grillini rischia di finire in fuori gioco.
(F.Pasqualetti)
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