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Campo Testaccio, Il consorzio apre al Comune “Pronti a trovare l’accordo”

In atto uno scontro diretto fatto di ricorsi al Tar del Lazio e al Consiglio di Stato, giocato sullo storico campo dell'As Roma.

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Su campo Testaccio si riapre la partita: scende in campo il costruttore e si dice pronto al tavolo tecnico. Dopo una querelle giudiziaria che va avanti da anni e che vede contrapposti da una parte il Comune, che nel 2006 diede l'avvio ai lavori per un parcheggio interrato sotto l'area dello storico campo di calcio, e dall'altro il concessionario in questione, il Consorzio romano parcheggi, che ha dato il via al cantiere vero e proprio nel 2012, dopo anni trascorsi tra scavi archeologici e nulla osta, ma che poi, di lì a pochi mesi, si è visto revocare la concessione per inadempienze contrattuali. Uno scontro diretto, quindi, fatto di ricorsi al Tar del Lazio e al Consiglio di Stato, giocato sullo storico campo dell'As Roma.

L'ultima sentenza, il 6 giugno, riaffida l'area al Comune ma il Consorzio ha già assicurato di volerla impugnare ed arrivare così di nuovo al Consiglio di Stato. Tempi supplementari estenuanti per una partita che si sarebbe potuta chiudere prima. In che modo? Con un tavolo tecnico, invocato finora solo dal Municipio 1 e dall'assessore capitolino allo sport, Luca Pancalli che ha assicurato: «Sentirò l'avvocatura e penseremo a come poter risolvere celermente la questione, almeno per coprire la buca».

Ma, se fino a ieri era solo il Campidoglio a sperare in una soluzione che arrivasse prima e fuori dai tribunali, ora la palla passa al Consorzio che si dice pronto ad intraprendere un'eventuale trattativa. Del Consorzio romano parcheggi, oltre alla Zoldan Costruzioni eMC Costruzioni immobiliari, fa parte anche la Siderlamina della famiglia di Massimo Tabacchiera, presidente dell'Ama dal 2001 al 2006, presidente Atac dal 2008 al 2010 e presidente dell’Agenzia per la mobilità dal 2010. «È chiaro che il Consorzio – spiega Tabacchiera, oggi presidente dell’Agenzia della Mobilità - non ha legami politici: concessione e revoca sono arrivate comunque durante i miei mandati. Personalmente credo sia giusto sedersi tutti ad un tavolo tecnico per trovare una soluzione, un accordo bonario che eviti altre grane giudiziarie. Il Consorzio, di cui un'azienda di famiglia fa parte, ritiene di aver ragione e di voler proseguire la battaglia ma, se fosse possibile chiudere con il buon senso, sarebbe meglio per tutti. Di fatto Roma aveva un campo di calcio e ora non ce lo ha più. Di mezzo non c'è solo una concessione a costruire, ma l'interesse e la memoria di Roma e dei romani».

I romani, infatti, si fanno sentire e dal Rione ai social il passo è breve: a raccogliere ricordi ed emozioni, della storia dell'As Roma, c'è l'hashtag lanciato su Twitter da “Leggo” #salviamocampotestaccio