La Roma corre verso Bergamo, per sfidare l’avversaria peggiore che le potesse capitare. L’Atalanta nelle ultime sette partite (coppa Italia compresa) ha vinto 5 volte, costretto al 2-2 il rullo compressore Juventus e perso solo a Marassi col Genoa in un pomeriggio di amnesia. Il totale della striscia in campionato fa 13 punti nelle ultime 6 partite, proprio come la Roma.
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Atalanta, paradiso degli “scarti”
Da Zapata a Ilicic a Toloi: Gasperini rivitalizza i reduci dalle big. Come il Verona di Bagnoli
Il boom dell’Atalanta ha un nome e un cognome: Duvan Zapata. Il centravanti colombiano da dicembre ha ingranato la sesta, segnando 13 dei 14 gol con cui condivide la classifica dei cannonieri con un certo Cristiano Ronaldo. E pensare che il bomber colombiano è uno “scarto” del Napoli. Ma a guardare la rosa a disposizione di Gasperini è piena di “scarti”. Lo è Ilicic, scaricato dalla Fiorentina e diventato punta di diamante (molto intermittente a dir la verità) della squadra nerazzurra.
Lo è Toloi, pilastro difensivo portato in Italia proprio dalla Roma dell’allora ds Sabatini che decise di rispedirlo in Brasile. Lo sono Pasalic (bocciato dal Milan), Berisha (lasciato a Bergamo dalla Lazio per un pugno di milioni), De Roon (tornato alla Dea dopo la fallimentare esperienza in Premier al Middlesbrough).
E lo è in qualche maniera anche il Papu Gomez, capitano e top player riconosciuto ma la cui vicenda ricorda quella della Sora Camilla, che tutti vogliono e nessuno piglia. Niente di male a riciclare “scarti”, per carità. Lo fece anche il Verona di Bagnoli che con i Di Gennaro, Tricella, Galderisi, Fanna, Marangon, bocciati dalle “grandi” vinse lo storico scudetto dell’85. Il calcio è cambiato e Gasperini non può aspirare a tanto, ma la sua Atalanta è una bomba che può ambire alla Champions. Pronta poi a rivendere a peso d’oro i suoi gioielli che, altrove, brillano decisamente di meno come Gagliardini, Kessie e Caldara solo per limitare lo sguardo all’ultima nidiata.
(R.Buffoni)
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