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rassegna stampa roma

Angeli vs Demoni. Da De Rossi a Belotti, la banda degli onesti ha deciso di cambiare in meglio il calcio

LaPresse

Esempi di splendido fair play in campo hanno combattuto le tante simulazioni

Redazione

"Vincere non è importante, è l'unica cosa che conta". Spesso il calcio è tutto qui, in barba ai principi dettati da de Coubertin. Spesso, ma per fortuna non sempre, scrive Francesco Balzani su Leggo.

Perché i recenti esempi di splendido fair play di Lazzari e Belotti hanno ridato speranza e hanno riaperto una strada virtuosa. Il laziale ha rinunciato a un rigore facendo cenno all'arbitro di non essere stato toccato.

Sempre con l'Atalanta il Gallo, sul 3-0 per i bergamaschi, ha fatto togliere un ingiusto giallo a Romero. Due episodi in due settimane, siamo sulla buona strada.

La storia, comunque, insegna che non è la prima volta che il cuore vince sulla logica del risultato. E non sempre il bel gesto arriva da chi te lo aspetti. E' il caso di Paolo Di Canio. Il 16 dicembre 2000, con la maglia del West Ham, l'ex laziale poco prima del 90' (sull'1-1) blocca con le mani il pallone crossato da Sinclair, rinunciando a segnare il gol vittoria a porta vuota, visto che il portiere dell'Everton era caduto a terra. Per quel gesto Di Canio riceverà poi il Fifa Fair Play Award; i tifosi del West Ham e il tecnico Redknapp, invece, non la presero così bene.

Nessun contraccolpo, invece, per la decisione di capitan Futuro Daniele De Rossi. Il 19 marzo 2006 contro il Messina il romanista realizza un gol di mano. L'arbitro non vede e convalida. Daniele non esulta e ammette che la rete è irregolare. "Però nun m'ammonì", la frase diventata celebre che pronunciò Daniele.

"Gol di mano? Normale confessare", sono invece le parole dette da Miro Klose nel settembre 2012. Il bomber laziale contro il Napoli ammette di aver firmato una rete irregolare. Applausi anche per lui.

Gesti da angeli, bei ricordi, che si contrappongono a episodi diabolici che hanno condizionato in peggio le partite. Il pensiero va ad Henry nel 2009 e alla sua furbata che costa la partecipazione ai Mondiali all'Irlanda del Trap. Tierry accompagnò con la mano una palla in porta: Francia qualificata e Trapattoni a casa. Negativo pure l'atteggiamento di Mutu in un Palermo-Fiorentina del 2007: Guana si fa male e lascia il pallone, l'ex viola ne approfitta e va a segnare. Per arrivare alla simulazione di Strootman in due derby: la prima quando crollò a terra senza motivo, dopo aver schizzato acqua con una bottiglietta a Cataldi; la seconda per essersi preso un rigore inesistente che poi gli costò due giornate di squalifica. Acqua passata, oggi sono tornati di moda gli Angeli.