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Addio a Prati, il bomber rock che fece grandi Milan e Roma

Un'icona degli anni '70, se ne è andato per un male bastardo che lo inseguiva da anni

Redazione

Pierino la Peste è andato lassù a far danni, scrive Francesco Balzani su Leggo. A 73 anni ci ha salutati Prati, uno dei più forti attaccanti della storia del calcio, soprannominato così perché segnava gol pesanti e - come diceva lui - andava a rompere le uova nel paniere alle grandi. Uno di quelli che ha davvero segnato una generazione proprio come Mario Corso scomparso pochi giorni fa.

Un'icona degli anni '70, l'attaccante rock che ha fatto sognare i tifosi di Milan e Roma. Ma anche di tutta Italia visto che è stato tra i protagonisti dell'Europeo vinto nel '68. A dare l'annuncio è stato Bruno Conti: "Riposa in pace, grande".

Pierino, 205 gol in 460 partite, se ne è andato per un male bastardo che lo inseguiva da anni. Ed è stato più forti dei tanti difensori che sono caduti sotto i suoi colpi. La sua storia è da film. Comincia a tirar calci nell'oratorio di Cinisello Balsamo, ma è troppo magro e i suoi amici lo spediscono in porta. Non si lamenta Pierino milanista nell'animo e figlio di operai.

Il suo idolo però era Altafini, così un giorno sbotta: oggi gioco in attacco. Quel giorno tutti restarono a bocca aperta. Anche lo zio che lo porta al Milan da Liedholm che curava il settore giovanile. Lo svedese lo fa comprare subito. Un anno in prestito alla Salernitana basta per promuoverlo in 1° squadra dove il primo incontro con Rocco è memorabile. Pierino si presenta con il ciuffo ribelle, camicia rosa e pantaloni a zampa. Nereo lo osserva: "Guarda che io sto aspettando Prati il calciatore, mica il cantante! Rimandatelo da dove è venuto". Ne nascerà un rapporto unico.

In rossonero vince: 1 Scudetto, 2 Coppa Italia, 2 Coppa delle Coppe, 1 Coppa dei Campioni (con la tripletta all'Ajax in finale), 1 Intercontinentale. Nel 1973 passa alla Roma e diventa beniamino pure della capitale. Segna 41 gol in 110 partite, tra cui lo storico nel derby del sorpasso.

Le ultime gioie le regala al Savona in C2. La carriera da allenatore dura poco, così si dedica ai giovani del Milan. Fino al brutto male. "Se ne è andato un mito e un amico", commenta tra le lacrime De Sisti. "Eri un gigante della nostra storia" il saluto del Milan. "Ciao Pierino". Quello della Roma.