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Roma distratta e senza Dzeko. Il Toro all’Olimpico punta al tris

I granata hanno già sbancato Roma due volte in questa stagione

Redazione

Tornare a Roma, per il Toro, è come riaprire il cassetto dei sogni. Ma sfidare a casa loro Schick e soci, oggi, è un problema in più per una squadra ferita dal brutto passo falso di Verona, seguito di un derby incolore, e dagli umori di una piazza in fibrillazione. Il tecnico Walter Mazzarri chiede un’interpretazione della serata all’insegna del "calcio totale" più per l’atteggiamento che per copiare qualcuno. "Voglio vedere una partita dove tutti attaccano e tutti difendono. I miei devono prendere spunto dai grandi campioni e sopperire al deficit tecnico con voglia, coraggio, determinazione", racconta l’allenatore toscano. Per riprendere confidenza con i punti, il Toro aveva in mente un’altra storia: la sfida col Crotone al Grande Torino prima che il calendario slittasse per onorare l’addio al capitano della Fiorentina Astori. "Questa è stata una settimana dura, difficile", così un commosso Mazzarri. Dal Crotone alla Roma, da una gara non impossibile al duello contro chi ha appena conquistato il San Paolo con un poker. La Roma ha dato un segnale di forza, ma, la Roma, potrebbe avere la testa alla Champions perché martedì all’Olimpico è in agenda il ritorno con lo Shakhtar Donetsk dopo il 2 a 1 per gli ucraini all’ andata. "Alla coppa penseremo da domani", precisa Di Francesco. Ma i buoni propositi, spesso, nascondono altro ed il Toro spera in qualche possibile distrazione giallorossa. Non ci sarà Dzeko, squalificato come Fazio: due assenze di peso fra i romanisti. Ci sarà Belotti, in cerca di un gol che conti contro una big (quest’anno ne ha segnato solo uno, inutile, al Napoli). "L’ho visto motivato, molto…", dice Mazzarri. Fuori dai giochi per un problema muscolare c’è Ljajic, ma il serbo sarebbe, comunque, partito dalla panchina perché, ragiona il tecnico granata, "non ha i novanta minuti nelle gambe". Così tridente Iago-Gallo-Berenguer per turbare il bravo Alisson, con Niang prima alternativa, seppur con la mascherina per il colpo al naso. "Il mio miglior Toro fino ad oggi? Quello contro la Sampdoria a Marassi: chi non lotta rimane fuori", la riflessione finale del successore di Mihajlovic. Ultimo flash: Moretti di nuovo titolare dopo oltre quattro mesi e Di Francesco a sognare la Juve. "Imitiamo il loro motto “duri a morire”", spiega.

(G: Buccheri - F. Manassero)