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La Repubblica

Un mercato con più uscite che acquisti

Un mercato con più uscite che acquisti - immagine 1

Meno uomini ma più rendimento, meno risorse ma paradossalmente più alternative

Redazione

Quattro cessioni, che possono diventare cinque se oggi uno tra Darboe e Diawara saluterà Trigoria, e due arrivi, importanti e di livello, già in pianta stabile nella rosa titolare giallorossa, scrive Andrea Di Carlo su La Repubblica. Meno uomini ma più rendimento, meno risorse ma paradossalmente più alternative. Ecco come il mercato di gennaio ha plasmato la rosa della Roma di José Mourinho. Alla fine nessun colpo in extremis dal mercato invernale, reso complicato dalla tardiva apertura alla partenza da parte di Diawara e dal fatto che nessun profilo accessibile (esclusi quindi Kamara e Ndombele) abbia convinto la Roma nell’affondare il colpo: “prendere tanto per prendere” non è la filosofia che vige a Trigoria, l’esigenza aveva portato alla ricerca di un regista, in grado di dare qualità e profondità alla manovra, altri profili non sono stati presi in considerazione dal gm Pinto. Via il superfluo (nessuno s’offenda), dentro l’essenziale, in grado di cambiare volto, forma e marcia alla Roma. Infatti i due arrivi hanno permesso allo Special One di tornare ad alternare più moduli, anche tra una gara e l’altra. La duttilità di Maitland-Niles ha permesso a Mourinho di rimettersi con la linea difensiva a 4, in assenza di Karsdorp, ma allo stesso tempo di non rinunciare ai 5 in mediana quando Vina non è stato al massimo. Lo stesso si può dire di Oliveira, faro di centrocampo nel 4-2-3-1 ma allo stesso tempo prezioso intermedio del 3-5-2, con due gol all’attivo nelle prime due presenze in Serie A. A questi due innesti chiave, Mourinho spera di affiancare altri tre fattori: la ritrovata continuità di Smalling, leader indiscusso della difesa giallorossa, il ritrovato feeling con la porta di Zaniolo, tornato al gol nella sfida di Empoli, e la ciliegina sulla torta, che si chiama Leonardo Spinazzola.