L’esclusione dell’Italia dai Mondiali di Russia ha un costo altissimo non solo per il calcio, ma pure (potenzialmente) per il Pil e la Borsa tricolore. Figc e Pallone Spahanno visto andare in fumo nella partita con la Svezia qualcosa come 150 milioni, 1,6 milioni per ogni minuto giocato al Meazza: circa 90 milioni di diritti tv, un bel po’ di mancati premi partita e qualche decina di milioni tra royalties per le magliette e sponsor in fuga. Il conto per l’Italia, guardando al passato, rischia di essere ancora più salato. La vittoria degli Azzurri in Germania nel 2006 ha regalato al pil – secondo i calcoli di Coldiretti – un +1%. Qualcosa come 16 miliardi, mica noccioline. Gli Europei 2016, per dare un’idea, hanno fatto decollare del 4% le vendite dei televisori, crollati del 10% sia l’anno precedente e quello successivo. Un semplice buon piazzamento – come certifica Goldman Sachs – sarebbe stato sufficiente per risparmiare al paese una finanziaria: l’approdo della nazionale ai quarti, dice uno studio della banca d’affari Usa, tende storicamente a ridurre lo spread tra Btp e Bund tagliando il prezzo degli interessi sul debito (65 miliardi nel 2016).
rassegna stampa roma
Un colpo al Pil del Paese. La Figc perde 150 milioni, i diritti tv sono dimezzati
L’esclusione dell’Italia dai Mondiali di Russia ha un costo altissimo non solo per il calcio, ma pure (potenzialmente) per il Pil e la Borsa tricolore
(E. Livini)
© RIPRODUZIONE RISERVATA