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rassegna stampa roma

Trionfi o figuracce, una squadra senza equilibrio

LaPresse

La Roma è passata in un amen da essere uno spettacolo a essere un pianto

Redazione

Interrogativo vecchio, ma sempre d’attualità: sono i giocatori a far grande un gioco o è il gioco a far grande i giocatori? Non esiste una risposta oggettiva. Dipende innanzitutto dal gioco che vuoi fare e ovviamente anche dai giocatori che hai a disposizione. Quando c’è di mezzo la Roma di Paulo Fonseca non sai mai se vince perché gioca bene oppure perché ha bravi giocatori. Ma quando perde, perde perché il gioco non si vede e i giocatori risultano assenti. Come accaduto domenica a Parma: tutto negativo. L’esatto contrario di quanto era accaduto solo pochi giorni prima contro lo Shakhtar: tutto positivo in quel caso, ricorda Mimmo Ferretti su "La Repubblica". La Roma è passata in un amen da essere uno spettacolo a essere un pianto. Colpa del gioco o dei giocatori? Oppure responsabilità diretta delle scelte del tecnico?

La Roma non è una grande squadra: questa potrebbe essere la risposta più corretta. Le grandi non hanno un gioco a intermittenza e così tanti giocatori di modesto valore. In più i giallorossi non sanno perdere bene, neppure contro la penultima in classifica. In campionato sono arrivati sette ko e almeno in cinque casi sono state solenni figuracce. Quindici gol subiti, uno fatto. La Roma, perdendo sistematicamente in modo pessimo, fatica a salire di tono. Ecco perché, nell’ottica di una crescita continuativa, sarebbe opportuno pure trattare una vittoria con il giusto equilibrio. Anche, o forse soprattutto, in riferimento al gioco e ai giocatori. E all’allenatore.