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Tommasi: “Daspo e repressione non sono bastati, è un problema culturale”

"Daspo e firme in questura non sembrano essere bastate in questi anni ad evitare scontri e disordini. Il problema è più complesso, è anche culturale"

Redazione

«L’obiettivo è che tutti riescano ad andare allo stadio a vedere la partita in santa pace, tornandosene a casa senza incidenti. Se le forze di polizia hanno deciso per i sistemi bioemetrici, tutto questo avrà la sua ragion d’essere. Soprattutto ora che si parla tanto di terrorismo».

Damiano Tommasi, presidente dell’Associazione calciatori, commenta il problema del tifo negli stadio, tema che sempre più caldo per le norme sempre più severe per entrare negli impianti sportivi.

Come avere stadi sicuri?

«Problemi di terrorismo a parte, evidentemente i biglietti nominativi, la tessera del tifoso non sono bastati a tenere lontano chi va allo stadio non per godersi, come la maggior parte dei tifosi, il gioco in campo».

Ci vuole più repressione?

«Daspo e firme in questura non sembrano essere bastate in questi anni ad evitare scontri e disordini. Il problema è più complesso, è anche culturale. Bisogna capire chi va allo stadio e perché ci va, bisogna lavorare in modo che genitori e figli possano guardare in sicurezza la squadra del cuore».

(C. Pasolini)