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Tifosi e ordine pubblico: corsa a ostacoli verso la finale

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A Tirana diversi intoppi e criticità di difficile risoluzione

Redazione

L’allerta ora è ai livelli massimi, un disastro annunciato che con il passare dei giorni assume contorni sempre più preoccupanti, scrive Andrea Di Carlo su La Repubblica. L’avvicinamento alla finalissima di Conference League di Tirana procede con diversi intoppi e criticità di difficile risoluzione. In primis la gestione dei biglietti che ha creato un diffuso malcontento tra club e tifosi. L’errore alla base è stato quello della scelta dell’impianto, in grado di poter contenere solo 19mila spettatori: un numero inspiegabile per una finale di una competizione europea.

E dopo le fallimentari assegnazioni di Cardiff e Belfast, dove gli hotel non avevano abbastanza camere per accogliere i tifosi, ecco un altro flop. A dire il vero l’Uefa aveva pensato ad uno spostamento di sede, a favore dell’Arena Toše Proeski di Skopje, che nel 2017 ospitò la Supercoppa Europea con Real Madrid e Manchester United in campo. Ipotesi poi smentita, con la conseguente conferma dell’Arena Kombetare di Tirana. E qui sono iniziati i problemi. Prima nella divisione dei tagliandi gratuiti, poi dalla vendita libera del restante.

Vendita che, per molti tifosi, non è mai iniziata: dopo aver selezionato i tagliandi sul portale, il procedimento d’acquisto veniva azzerato. Alla fine si è scoperto che l’89% dei tagliandi è finito nelle mani dei tifosi albanesi. Per i tifosi del Feyenoord una brutta sorpresa: al contrario di quelli giallorossi, nessuno li aveva informati del secondo step di vendita.

A rendere ancor più preoccupante la situazione, la confessione di un membro della federazione albanese, che ha diffuso la stima di 60-70 mila tifosi in arrivo senza tagliando. Chi in macchina, chi in traghetto e chi in aereo. Con la speranza che, durante il soggiorno in terra albanese, non si verifichino incidenti, tra due tifoserie che hanno avuto modo già di “confrontarsi” anni fa: ad avere la peggio la Barcaccia di Piazza di Spagna, l’augurio è che stavolta la sfida si mantenga all’interno del terreno di gioco.