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Ti aspetti Ronaldo e poi spunta Dzeko: la Roma resta viva

LaPresse

All’Olimpico dominio bianconero per un tempo, Mirante si oppone. Nel finale Florenzi e l’attaccante bosniaco tengono Ranieri in zona Champions

Redazione

È finita con la curva a cantare l’antico “Grazie Roma”, dopo aver scoperto che Roma-Juve è sempre Roma-Juve e non può essere una partita come tutte le altre. Se poi finisce con un 2-0 secco alla Juve campione d’Italia, si poteva persino pensare che la serata fosse un brandello di quella storica rivalità. Magari qualcuno dopo i gol di Florenzi e Dzeko nell’ultimo quarto d’ora, avrà chiuso gli occhi e sarà tornato agli anni ‘80.

Alla Roma è stato lasciato qualche contropiede in cui ha brillato El Shaarawy, più una traversa di Pellegrini. Dzeko, che si sarebbe poi preso il gran finale, si sarebbe distinto, a inizio ripresa, per un fallaccio su Chiellini: il mondo alla rovescia. La Roma e Ranieri si sono giocati tutto in zona Cesarini, dando più profondità al gioco e approfittando degli slabbramenti di una Juve sbilanciata in avanti ed evidentemente convinta di poter pilotare la partita. I gol della Roma sono arrivati come un destro-sinistro al mento. L’inserimento di Under ha dato freschezza e velocità. Il gol di Florenzi, su perfetta triangolazione con Dzeko, a scavalcare Szczesny in uscita. Il gol di Dzeko invece in contropiede su lancio di Under. Apoteosi sotto la Curva Sud. Molto più Dzeko di Ronaldo, scrive La Repubblica. L’ansia di dover far gol non lo divora, ma si vede anche che c’è qualcosa che non va e che il Ronaldo di quest’anno è incompiuto.