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Tavecchio e una “squadra” che piace anche a Malagò

Il presidente del Coni condivide non solo il programma di Tavecchio ma anche le sue scelte.

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Lunedì 18 agosto in occasione del suo primo consiglio federale Carlo Tavecchio potrà annunciare la sua squadra mentre già nei prossimi giorni (forse domani) chiuderà con Antonio Conte (ci stanno lavorando gli avvocati Gallavotti per la Figc e De Renzis per l'ex tecnico della Juve per i dettagli sul contratto).

Giovanni Malagò ha parlato di sorprese: non lo sono certo per lui che ha concordato un piano con il nuovo inquilino di via Allegri lo scorso 31 luglio.

Il presidente del Coni condivide non solo il programma di Tavecchio ma anche le sue scelte. A Malagò quindi sta benissimo Conte come ct, Michele Uva come direttore generale, Fiona May testimonial contro il razzismo, Andrea Butti responsabile rapporti internazionali, Gianfranco Teotino all'ufficio stampa.

E se ci fosse in squadra anche il professor Giulio Napolitano, con un ruolo prestigioso di consigliere, allora il cerchio (magico) sarebbe chiuso. Non solo: Tavecchio aveva garantito al n.1 dello sport italiano di non avere "cambiali da pagare", e ora è pronto a dimostrare che aveva ragione. Lunedì infatti proporrà come vicepresidenti Maurizio Beretta (vicario) e Andrea Abodi. Scelte istituzionali che vanno a premiare le prime due Leghe. Claudio Lotito ha fatto un passo indietro, rinunciando anche di inseguire il Club Italia. Ha dimostrato buon senso e spirito di squadra. Sono tutte scelte, queste, che lo stesso governo non potrà che approvare.

Tavecchio ha tentato a più riprese di offrire una vicepresidenza a Damiano Tommasi, presidente del sindacato calciatori: ma l'Aic aveva puntato tutto su Demetrio Albertini e non se l'è sentita di scaricarlo. Sarebbe stata comunque una mossa di pacificazione, quella di Tavecchio: ora sindacato calciatori e assoallenatori resteranno all'opposizione, speriamo costruttiva, per due lunghi anni. Se Tavecchio indicasse Simone Perrotta come responsabile del settore giovanile e scolastico, al posto di Luca Pancalli, l'Aic probabilmente direbbe di sì: e in questo caso in consiglio federale entrerebbe una calciatrice, che è anche avvocato. Come "consiglia" lo statuto. Nel consiglio federale di lunedì si spera che venga chiarita anche la famosa norma sui cori di discriminazione territoriale (contro Napoli, per capirci): lo scorso anno ha creato problemi immensi al giudice sportivo Tosel fra curve chiuse e riaperte. Lo stesso Alfano ha voluto precisare che i cori di discriminazione territoriale, a differenza di quelli razzisti, non sono reato penale. Che farà quindi la Figc? Prevederà che in caso di cori contro Napoli siano previste le esimenti e le attenuanti per i club, come era una volta: quindi multe a go-go (chiusure delle curve solo in caso di grave recidiva).

Ma i club dovranno dimostrare che non fanno solo chiacchiere ma si applicano seriamente in una campagna contro razzismo, discriminazioni, eccetera. Per rendere, insomma, gli stadi un po' più civili. E' molto il lavoro che aspetta Tavecchio: è arrivato il momento di giudicarlo dai fatti. Nel suo programma si parla anche di ius soli, ma curiosamente è stato difeso da Salvini e Santanché, e attaccato da molti deputati-peraltro di seconda fila-del Pd. Che la gaffe sulle banane sia stata grave, non ci sono dubbi. Ma ora è arrivato il momento di lavorare: Tavecchio conosce la macchina Figc, conosce i problemi, conosce le regole. Dovrà riscattarsi. E' pronto.