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Juventus e poi Lazio. Ecco la settimana romanista più importante della stagione. Ma il vero tema, oggi, sembra esser diventato il futuro di Claudio Ranieri, che da giugno "assumerà un ruolo dirigenziale senior e sarà consulente della proprietà per tutte le questioni sportive del club". Così recitava il comunicato del 14 novembre scorso. Ancora oggi i contorni del suo incarico restano sfumati. Nel corso dei mesi, le dichiarazioni del tecnico hanno alimentato dubbi più che certezze. All’inizio - spiega Marco Juric su 'La Repubblica' - sembrava chiaro: "Ho iniziato nella Roma da giocatore e finirò come allenatore e dirigente". Ma col nuovo anno il tono è cambiato. Ranieri si è detto "impegnato 50 e 50" tra campo e futuro. A gennaio ha parlato del suo contributo"al momento delle scelte per la prossima stagione", definendosi una figura di supporto. Poi, col passare delle settimane, è emersa una certa voglia di staccare:"Voglio vedere cosa c’è oltre il calcio. Non credo che sarò un dirigente, bensì un consigliere del presidente". Un’affermazione che ha alimentato dubbi sull’effettiva incidenza di Ranieri nelle future scelte del club. La paura tra i tifosi della Roma è che anche Ranieri possa trasformarsi nel parafulmine dei Friedkin. Non è un segreto che la proprietà americana abbia diversi consiglieri esterni per il business calcio.
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