La gara di ieri fra Juventus e Milan ha concluso il mini-torneo degli scontri diretti fra le prime sette della classifica, un indicatore prezioso del valore tecnico e tattico di una squadra, scrive Paolo Condò su La Repubblica. Succede spesso che una formazione meno dotata supplisca con la concentrazione, e facendo il pieno contro le rivali della parte destra della classifica —quelle chiaramente inferiori — arrivi più in alto rispetto alla sua qualità netta. Ma se perdi i duelli con le pari grado lo scudetto non lo vinci, e infatti anche questo torneo è andato al Napoli: con nove vittorie e tre sconfitte, la squadra di Spalletti ha raccolto 27 punti, sei in più della Lazio che almeno una volta ha battuto tutte le avversarie della fascia nobile, il che spiega il secondo posto sul campo ritrovato ieri. In coda ci sono l'Atalanta con 11 punti e la Roma con 9: quando Mourinho denuncia i limiti del suo organico, può portare questa pezza d'appoggio. Nel torneo delle più forti la Juve è soltanto quinta con 14 punti: 4 vittorie, 2 pareggi, 6 sconfitte.
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La Repubblica
Spalletti ha dominato anche negli scontri diretti. Mou ultimo in questa classifica
Nel torneo delle più forti la Roma è dietro anche all'Atalanta
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