"Voglio chiedere scusa. Innanzitutto per aver fatto perdere molto tempo a tutti quanti". A pronunciare queste parole ieri è stato uno dei quattro ultrà dello Slavia Praga arrestati giovedì sera dalla polizia, prima del match di Europa League contro la Roma di Mou, con l’accusa di violenza e resistenzaa pubblico ufficiale. Per loro - scrivono Alessio Campana e Giulia Moretti su 'La Repubblica' - è scattato il divieto di dimora a Roma ed entro 24 ore dovranno allontanarsi dalla città. I segni delle violenze commesse dai quattro ultrà cechi li portano invece i poliziotti intervenuti. Ha un occhio bendato il sostituto commissario: è il frutto del pugno in pieno volto con cui, ha raccontato in aula, è stato colpito. Con lui c’è anche la poliziotta che gli faceva da autista. Lei è stata aggredita e colpita a terra durante l’intervento e nonostante la giovane età sarebbe un’agente esperta di judo che è riuscita ad ammanettare uno dei quattro. Quelli presenti nella città giudiziaria sono soltanto alcuni dei sei agenti rimasti feriti ieri.
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Slavia Praga, gli ultrà-pugili con tirapugni e paradenti rispediti in Repubblica Ceca
D’altronde tra gli arrestati c’erano un pugile professionista e due lottatori di Mma. "Ma non ho sferrato pugni — racconta il primo al giudice — sono un pugile professionista, sì, ma so bene che non siamo sul ring. Ho soltanto cercato di divincolarmi e in quel frangente potrei aver colpito qualcuno". Giovedì, quando sono stati fermati dalla polizia, alcuni di loro avevano passamontagna, paradenti, guanti con la noccoliera. Tra il materiale sequestrato risulta anche un chiodo da carpentiere. Il pm ha chiesto il carcere per tutti e quattro, mentre il difensore ha chiesto al collegio il divieto di dimora. Il giudice, dopo aver convalidato, ha applicato questa misura. Intanto sono stati arestati anche due tifosi romanisti. Sono due fratelli di Marino che, dopo una breve discussione con uno degli steward dell’Olimpico, hanno preso a litigare con un altro tifoso ed è intervenuta la polizia. Ieri mattina il giudice ha convalidato per entrambi l’arresto per resistenza a pubblico ufficiale e disposto l’obbligo di firma per il più piccolo dei due.
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