rassegna stampa roma

Il silenzio di Alfano e il Daspo europeo

Per evitare, almeno in gran parte, quello che è successo a Roma con gli olandesi bastava poco, basta imparare da chi (vedi gli inglesi) questi problemi li hanno avuti prima di noi.

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Molti poliziotti hanno "staccato" dal servizio alle 2 di giovedì notte: tredici ore sul campo, pagati con uno straordinario ridicolo, per evitare che Roma cadesse in mano dei selvaggi olandesi. A loro deve andare il grazie non solo della città ma anche del "latitante" ministro degli Interni, Angelino Alfano. Che, quando succedono questi fatti, promette il solito giro di vite, la tolleranza zero, nuove leggi più dure. Tutto inutile, caro ministro: ora si parla di Daspo europeo (a livello Ue) senza nemmeno sapere di cosa si tratta. L'Uefa non ne vuole sapere, si affida ai governi (e alle polizie) delle 54 Nazioni europee. Molti Paesi, come quelli Nordici, ad esempio ci tengono alla loro autonomia, non hanno nessun Daspo come noi, e collaborano poco o niente. Il Viminale può giusto stringere qualche accordo a livelli informale con Paesi amici ma parlare di Daspo europeo non ha senso. Non passerebbe mai. Siamo seri e guardiamo in faccia alla realtà.

Per evitare, almeno in gran parte, quello che è successo a Roma con gli olandesi bastava poco, basta imparare da chi (vedi gli inglesi) questi problemi li hanno avuti prima di noi. Ma il sindaco Ignazio Marino ora se la prende con prefetto e questore, che di lì ovviamente non si muovono, difesi da governo (e Viminale). Bastava vietare l'alcol ma con un'ordinanza seria, vera, non di facciata. Invece gli errori sono stati due: lo stop alla somministrazione di alcolici è arrivato alle 20 ed è stato notificato alle 23 quando molti, troppi, olandesi erano giù ubriachi. Inoltre gli abusivi hanno fatto affari d'oro perché si sono riforniti di bottiglie e lattine di birra nei supermercati e le hanno vendute tranquillamente per le strade di Roma, in centro, come dalle parti dello stadio Olimpico. Nessuno li ha fermati. Dove era la polizia municipale? Assente (non è una novità...). Non c'era un vigile a Piazza di Spagna a presidiare la fontana del Bernini: come mai? I poliziotti hanno cercato di contenere gli hooligans olandesi (che non ce l'avevano coi turisti) ma bastava che non ci fossero state in giro bottiglie di vetro per scongiurare tutto quel caos e quei danni. Nessuno però ha provveduto, e ora si parla di Daspo europeo, di danni da chiedere agli olandesi. E' stato scongiurato un agguato di ultrà della Roma nella zona di piazza Flaminio e via Flaminia direzione Olimpico: qualche centinaia di persone che aspettava gli olandesi. Ma per fortuna la polizia ha impedito loro di formare un corteo, li ha caricati su bus navetta a Villa Borghese e portati allo stadio dove hanno smaltito i fumi dell'alcol sino a tarda notte.

E' stato fatto un lavoro importante di intelligence, i nostri "servizi" erano ben informati del rischio-agguato e anche del fatto che circa 300-400 hooligans olandesi, passati con treni e auto dal Belgio, aveva l'obiettivo di "distinguersi dagli altri tifosi " (6000 circa) e invadere le piazze principali di Roma, le solite. E' stato scongiurato il male minore, dicono dal Viminale. In caso di scontri coi romanisti, si rischiava davvero grosso. Ma qualcosa non ha funzionato fra Comune e forze dell'ordine. Ci voleva un lavoro di squadra che non c'è stato, visti i rapporti (pessimi) fra sindaco, prefetto e questore. Una lezione per il futuro. L'Osservatorio (presidente Alberto Intini, vicepresidente Armando Forgione e vicepresidente operativo Roberto Massucci) ha lavorato a lungo a questa partita, con la convinzione, adesso, di aver evitato guai seri. Ieri sera dal Viminale è partito il rapporto per l'Uefa, con la speranza che vengano presi provvedimenti contro il Feyenoord. Ma gli incidenti sono avvenuti in città, non allo stadio o nei dintorni: e l'Uefa in questi casi non interviene. Problema di polizia, dicono da Nyon. Ma Alfano che fine ha fatto?