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LA REPUBBLICA

Senza punte ma il vincente è il vero Gasp

Redazione
Aspettando il mercato di gennaio, se il Gasp riuscirà a risolvere il problema, allora la qualificazione alla Champions, diventerebbe più possibile del prevedibile

Eccola la Roma del Gasp. Alla quinta partita ufficiale di una stagione che vuol essere l'inizio di una rivoluzione, alla prima in quell'Europa che negli ultimi anni è stata il giardino di casa dei giallorossi, la nuova Roma si è materializzata in una notte francese contro un Nizza che i discepoli di Gasperini hanno fatto sembrare poca cosa, giocando la migliore partita da quando in panchina si è seduto il guru arrivato da Bergamo. Ma soprattutto giocando per larghi tratti della sfida quel calcio bello e vincente che ha trasformato l'Atalanta da squadra che doveva salvarsi a club capace di alzare al cielo un'Europa League. È stata una Roma convincente, scrive Piero Torri su 'La Repubblica', anche dopo il generoso rigore subito, non dando mai la possibilità ai francesi di poter pensare di recuperare la partita. E' stata una Roma con l'idea di stazionare il più possibile nella metà campo avversaria. Con un possesso palla del Guardiola che fu: alta, corta, stretta, sistemata in 30 metri con la possibilità di avere sempre quattro-cinque giocatori vicini al pallone garantendo al portatore di palla di avere comunque due-tre opzioni di passaggio. Con gli esterni puntuali nell'accompagnare la manovra e i tre centrali difensivi centrocampisti aggiunti. Con marcature a uomo a tutto campo. Con l'idea fissa di andare a fare male, cosa materializzata nel secondo tempo quando in campo è stato mandato Pellegrini capace di garantire quella qualità per andare a chiudere gioco, partita e incontro.

Ci rendiamo conto che stiamo esagerando, che ci sarà bisogno di conferme, ma è anche vero che i margini di miglioramento sono enormi. Partendo dall'allargamento della rosa (applausi a Tsimikas ed El Aynaoui) e finendo a quella fase offensiva che è sempre stata il miglior marchio di fabbrica di Gasp. Perché se vogliamo trovare un problema come è giusto fare quando le cose vanno bene, allora non si può non condividere la battuta coniata dai tifosi romanisti: che Roma sarebbe se avesse anche un centravanti? Il problema c'è. Ci sono i cinque gol realizzati in altrettante partite a certificarlo, solo uno realizzato da una punta (Soulé), nessuno dai numeri nove. Dovbyk fin qui sta ribadendo le perplessità suscitate nella prima stagione italiana, Ferguson dopo un inizio convincente, sta trovando difficoltà non solo a fare gol, ma proprio a tirare in porta. Aspettando il mercato di gennaio, se il Gasp riuscirà a risolvere il problema, allora la qualificazione alla Champions, diventerebbe più possibile del prevedibile.