Questione di tempi. Perché la sensazione è che la Roma società e la Roma squadra stiano procedendo a velocità differenti. La prima lenta, incapace di fare delle scelte, silenziosa, vuota di competenze e ruoli. La seconda rivitalizzata dalla cura Ranieri, in grado di tornare ad alimentare il futuro prossimo con una serie di risultati che stanno ridando un minimo di dignità a una squadra uscita devastata dal periodo griffato Juric. Ci sono i numeri a certificarlo. Come riportato da Piero Torri su La Repubblica, con la vittoria di Venezia, è arrivata a otto la striscia di partite utili consecutive, roba che è una totale inversione di tendenza rispetto a un recente passato. Insomma, la squadra si è rimessa in pista e considerando le prossime sei partite in campionato l'ipotesi di riagganciarsi al treno europeo in campionato è più concreta. Treno europeo che, peraltro, giovedì prossimo, vedrà il decisivo appuntamento in Europa League contro il Porto. Se i segnali che arrivano dal campo legittimano il pensiero che la nottata sia passata, non altrettanto si può dire a proposito di una società che continua a essere più un'assenza che una presenza. Partendo dalla comunicazione che nella migliore delle ipotesi è tardiva. Come, per esempio, accaduto nei giorni scorsi quando, prima Ranieri e poi il ds Ghisolfi ci hanno spiegato che per le questioni del fair play finanziario. Sarebbe stato opportuno dirlo prima invece che alimentare sogni di mercato. C'è poi la questione di un settore commerciale svuotato di quasi tutte le competenze. E quella dell'amministratore delegato che manca da quasi cinque mesi, nonostante si sia detto che era questione di ore per averlo. Ennesima brutta figura di una società che da settimane non sa neppure dove stia la proprietà. È così che si vuole bene alla Roma?
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La Repubblica
Se la società corre meno dei giocatori è un problema
I giallorossi sul campo hanno trovato la quadra grazie a Ranieri ma è tutta la struttura societaria ad essere in ritardo
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