rassegna stampa roma

Salah cala il tris nell’Olimpico bunker. L’egiziano: “Non voglio fermarmi”

Con una tripletta al Bologna l'attaccante regala la sesta vittoria consecutiva alla Roma tra le mura amiche: "Mi sento bene, sono contento di quello che sto facendo"

Redazione

Grazie alle tre reti messe a segno ieri sera, Mohammed Salah sale a otto reti in campionato e si avvicina al suo compagno di squadra Edin Dzeko, fermo a dieci centri. I due terminali offensivi della Roma stanno dando vita ad una sfida interna ed entrambi sfruttano al meglio il sempre più fluido gioco del tecnico Spalletti. I giallorossi conquistano la sesta vittoria consecutiva in casa e l'Olimpico si conferma un vero e proprio bunker. «Mi sento bene e sono contento di quello che sto facendo – dichiara Salah al termine della partita – noi vogliamo vincere tutte le partite in casa, come stiamo facendo, e non vogliamo fermarci. Vogliamo vincere qualcosa per i nostri tifosi quest’anno. Siamo a 4 punti dalla Juve e 5 dal Napoli, non intendiamo rallentare. Adesso andiamo in Nazionale ma poi riprendiamo da qui, con la stessa voglia e determinazione». Questa volta, però, niente assist per i compagni, neanche per il bomber della Serie A che corrisponde al nome di Dzeko. «Si, ho tentato, ma stavolta non ci sono riuscito. Va bene così, sarà per la prossima».

La pausa per le Nazionali non poteva arrivare in un momento migliore: per la trasferta di Bergamo torneranno a disposizione Manolas ed Emerson Palmieri. Ma oltre alla ricostruzione del reparto arretrato, sarà possibile far tirare il fiato a Strootman e Nainggolan, dato che i ct di Olanda e Belgio hanno deciso di lasciarli a Trigoria. «Stiamo crescendo, - ha ammesso l'ad Gandini nella pancia dell'Olimpico prima della sfida col Bologna - seguendo un percorso culturale importante. Il lavoro di Spalletti è costante e si vede. La vera antiJuve è la Juve stessa, ma ogni partita ha una storia a sé ed è difficile vincere tutte le partite. Io spero di aiutare la Roma a raggiungere i traguardi che ci siamo preposti».

(F.Ferrazza)

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