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rassegna stampa roma

Sabatini: “Totti alla Roma solo se ha voglia di lavorare, come comparsa è inutile”

L'ex diesse: "O Francesco ottiene un incarico importante e ci si mette con lena oppure meglio che continui a fare quel che fa"

Redazione

Walter Sabatini, ex diesse della Roma, ha rilasciato un'intervista per la Repubblica in cui affronta il tema del calciomercato post-coronavirus e anche la situazione che riguarda la Roma dopo il passaggio di proprietà ai Friedkin, con il ritorno di Francesco Totti. Di seguito le sue dichiarazioni.

Che senso ha giocare senza pubblico?

Zero. È subbuteo. Calcio ballilla. Una tristezza infinita. Ho sempre lavorato per la gioia della gente, quando ho provocato dolore o mortificazione sono stato male. Senza il godimento del pubblico, è solo una perversione. Ovviamente, si deve.

E senza soldi che mercato è?

Depresso. Si fanno solo scambi per le plusvalenze. Qualche grande operazione ci sarà, Milik, Dzeko o Suarez, ma la fascia intermedia non esiste. Due colpi straordinari li ho visti: McKennie alla Juventus e Miranchuk all’Atalanta.

Le avrà fatto piacere però che l’abbia richiamata la Roma…

Non l’ha fatto, ma mi ha fatto piacere la reazione dei romanisti a quell’ipotesi.

Totti a Repubblica ha detto: aspetto Friedkin per un caffè. Una Roma senza di lui è possibile?

Dipende da quanta voglia di lavorare ha Totti.

Argomento scivoloso…

Una palude. Come comparsa Totti non ha senso. O ha un incarico importante e ci si mette con lena oppure meglio che continui a fare quel che fa.

È della stessa linea di Franco Baldini: troppi romani nella Roma…

No perché le linee di Baldini non sono mai state propriamente euclidee.

È più difficile azzeccare un allenatore o un giocatore?

Un allenatore. Sono stato fortunato: Garcia lo presi a mosca cieca, dal Lille. Mi pigliavano tutti in giro: ha fatto 85 punti e il record di vittorie.