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La Repubblica

Rui ci mette la mano e Mou la grinta, Oliveira è un sogno

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Non c’è mai stato così tanto Portogallo nel dna della Roma

Redazione

La grinta di Mourinho, la straordinaria personalità di Sergio Oliveira e la mano prodigiosa di Rui Patricio. Non c’è mai stato così tanto Portogallo nel dna della Roma, che costruisce tanto, tantissimo, ma spreca una quantità industriale di occasioni da gol nella vittoria di misura sul Cagliari di Mazzarri, scrive Andrea Di Carlo su La Repubblica.  Almeno questa volta i giallorossi non hanno concesso rimonte drammatiche, ma lo psicodramma collettivo è stato evitato da una parata sontuosa del portiere portoghese. Tre punti importanti, ma per far felice José Mourinho ci vuole ben altro. “La vittoria rimane super ma in una partita così in controllo, in totale dominio, con o senza palla, rischi poi di pareggiarla 1-1, se non fosse stato per una parata fantastica di Rui Patricio su Joao Pedro, al termine di una partita che potevi vincere 4 o 5 a zero“. Deluso dal suo attacco, dalle tante scelte sbagliate negli ultimi 16 metri, il migliore in campo a detta del tecnico giallorosso, un po’a sorpresa, è Kumbulla: “Una grande soddisfazione per me. In un momento della stagione è andato in grande difficoltà, io sono stato molto duro ma lui è rimasto tranquillo. E oggi è stato il migliore in campo“. Nella partita di Sergio Oliveira c’è tanto altro rispetto al rigore: le continue indicazioni ai compagni, il senso della posizione e giocate che lo hanno portato anche vicino alla personale doppietta. Un debutto che è già storia: è il primo portoghese a realizzare un gol con la maglia della Roma. “Sono molto contento per la vittoria, peccato aver vinto davanti a così pochi spettatori. Adesso pensiamo alla prossima partita".