Non è bastata un’indagine della procura di Roma a fermarli, figurarsi il sorriso di bambini sfortunati. La stagione è iniziata da nemmeno una settimana e intorno alla Roma la tensione è già incandescente. E non certo per il ko subito alla prima uscita amichevole contro il Gyirmot Gyor, seconda serie ungherese, per 2-1. No, sono i suoi tifosi, meglio una minoranza di questi a incendiare l’aria: “fucking idiots”, li aveva definiti il presidente Pallotta. Nell’idilliaco rifugio di Pinzolo sono arrivati da poche ore, gli bastano per trasformarlo in una bolgia a cielo aperto di insulti e offese, più o meno verso tutti.
rassegna stampa roma
Roma,si riparte dagli ultrà subito battuta e contestata
Era stata una settimana di feste, le battute di Totti, le maglie all’asta per beneficenza. L’atto finale s’è trasformato in altro
Era stata una settimana di feste, le battute di Totti, le maglie all’asta per beneficenza. L’atto finale s’è trasformato in altro: quando segna l’ungherese Attila il flagello della Roma diventano i suoi stessi tifosi. A cui basta il gol del Gyirmot per far scattare la missione punitiva: «Andate a lavorare », «Resteremo in serie A», ed è solo l’inizio. Saranno cinquanta, forse sessanta, ma sono loro, i fucking idiots, decapitati magari dei vertici indagati dalla procura di Roma dopo la gogna sotto la curva.
Lo capisci quando dopo i fischi a Destro («Te ne devi annà »), che firma l’unico gol romanista, e gli insulti a Gervinho («Mocio Vileda») si concentrano su Pallotta: «Pezzo di m...», urlano, ed è un marchio di fabbrica come gli striscioni che espongono. Vogliono fare casino, ci riescono. Non smettono nemmeno quando nell’intervallo l’ad romanista Italo Zanzi consegna in perfetto stile Nba un assegno gigante con im- pressa la cifra di 10.000 euro, raccolti dall’asta delle maglie organizzata da Roma Cares, consegnato all’associazione locale che sostiene i bambini affetti da sindrome di down.
Prima e dopo dalla curvetta sud trapiantata nel profondo nord continuano a piovere bestialità. Paradossalmente, c’è persino chi li giustifica: «La contestazione? Quando è tanto tempo che non vinci è normale, i tifosi non hanno più pazienza», sostiene Castan, alla prima uscita dopo l’operazione alla testa. In effetti, mai si era vista una simile fretta: non di risultati, ma di insultare. Chissà se l’imminente arrivo di Dzeko, che Sabatini ha praticamente comprato ma non può annunciare finché non vende qualcuno, basterà a allontanare i nuvoloni neri che si addensano già su Garcia. In fondo, anche la Juve di Allegri un anno fa iniziò con una sconfitta.
Meglio è partita l’Inter, che almeno ha vinto la prima: 4-3 con lo Stuttgarter Kicker, terza divisione tedesca. Quattro gol in mezz’ora, Palacio (suo il primo centro stagionale) Brozovic e doppio Icardi, oltre all’esordio di Kondogbia prima della rimonta dei tedeschini nel secondo tempo. Basta comunque a evitare altre contestazioni.
© RIPRODUZIONE RISERVATA